TARQUINIA – Emanuela Poleggi, candidata sindaca  con Tarquinia Nostra interviene sull’ospedale.

«Quella gente è la mia gente. Non mi è possibile sentire diversamente – dice la candidata sindaca - Sono dalla parte del Comitato “Insieme per l’ospedale di Tarquinia” e di tutte le persone che si impegnano a garanzia del futuro del nosocomio della nostra città. Giudico inaccettabile che, di fatto, si snobbi una mobilitazione civica di tale caratura. Mi domando e domando alle istituzioni interessate: avete memoria di manifestazioni tanto partecipate? Mi domando e domando alle istituzioni interessate: avete memoria di tante mani pulite che hanno abbracciato il “loro” ospedale, i “loro” medici? Rispetto a quelle manifestazioni, fatte le proporzioni, le vostre risposte risultano inadeguate, a tacere d’altro. Illustrissime istituzioni, dovete fare

una cosa molto semplice: dovete restituire a Tarquinia un ospedale a tutto tondo, non solo un edificio a norma e dovete farlo subito».

«La mia città – afferma Emanuela Poleggi – ricorda che il mio cognome è appartenuto a medici che hanno esercitato la professione anteponendo le necessità dei loro pazienti a loro stessi e alle loro famiglie. Loro mi hanno insegnato che la gente ha diritto immediato e incondizionato a una sanità universale, di prossimità, pubblica. Il mio impegno di oggi mi fa apprezzare meglio le cose. Mi sono chiare le diverse competenze delle varie Istituzioni coinvolte e dico con chiarezza il mio punto di vista: l’amministrazione comunale deve essere sempre accanto alla sua comunità e supportarla in ogni modo in questa battaglia che è certamente una battaglia nobile e, dal canto suo, il Comune deve esercitare nelle sedi competenti una pressione politica forte e constante, che potrà terminare solo quando Tarquinia riavrà un ospedale di nome e di fatto».