FIUMICINO - – Strappati i manifesti elettorali del candidato sindaco di Fiumicino per il centrosinistra, Ezio Di Genesio Pagliuca. Sui social, l’esponente del Pd commenta così il fatto: «Stanotte qualcuno ha strappato i miei manifesti elettorali a Pesce Luna. Non saranno certo questi gesti spregevoli a fermare me e la mia squadra: noi andremo avanti con l’obiettivo di fare di Fiumicino una Città più tollerante, accogliente e vivibile». Non è mancato l’intervento del candidato sindaco del centrodestra Mario Baccini, che ha così commentato l’accaduto: «Non so se l’uscita del candidato sindaco Ezio Di Genesio Pagliuca sia un puerile tentativo di sviare l’attenzione perché ha esaurito i pochi argomenti che ha, nonostante ci saremmo aspettati che spiegasse cosa ha fatto in questi dieci anni di governo, oppure una boutade per cercare l’incidente. In questa campagna elettorale dove il candidato del Pd, spesso vestendo la fascia tricolore (visto che il sindaco Montino si è eclissato da tempo per fargli spazio), si sta facendo pubblicità a spese degli elettori, per una volta che la Fiumicino tributi ha fatto il suo dovere rimuovendo i manifesti attaccati nei bandoni sbagliati urla all’attentato. La deaffissione era un atto di legge. Piuttosto impari a rispettare le regole, non vogliamo sentire più alzare i toni con accuse e offese senza fondamento e soprattutto non vorremmo che questi isterismi provochino davvero qualche facinoroso. La campagna elettorale serve a spiegare i programmi non ad attaccare manifesti e tagliare nastri».

Immediata la controreplica da parte di Di Genesio Pagliuca, che ha rinnovato l’invito ad un confronto pubblico al candidato di centrodestra: «Ci siamo premuniti di chiedere a chi di dovere se ci fossero stati interventi per mancato rispetto di quanto previsto dalla delibera sulle affissioni. E infatti non c’è stata alcuna deaffissione, che, in ogni caso, non sarebbe avvenuta in questo modo. I nostri manifesti erano regolarmente affissi negli spazi assegnati con numerazione da sinistra a destra così come previsto dalle norme. Ora sono palesemente strappati da qualcuno che ha uno scarso senso della democrazia. Noi abbiamo espresso solidarietà quando qualche incidente è accaduto ad altri: ci saremmo aspettati lo stesso da Baccini come altri candidati hanno fatto nei miei confronti e la campagna elettorale sarebbe proseguita senza imbarazzanti richiami a interpretazioni e cavilli – aggiunge -. L’invito ad abbassare i toni da chi, in questi giorni ha utilizzato fatti di cronaca, in alcuni casi molto delicati e su cui le indagini sono ancora in corso, per alimentare paure, è quanto meno spiacevole. Noi non vogliamo certo alzare i toni: stiamo conducendo una campagna elettorale in cui parliamo solo di quello che vogliamo per la nostra città senza scadere in alcuna provocazione. Saremmo contenti di parlare di temi e confrontarci sui programmi, ma abbiamo capito la strategia: nascondersi e parlare male degli altri per evitare il confronto pubblico come ho già chiesto da diverso tempo – conclude -. Rinnovo, quindi, l’invito a cui l’unico a non avere risposto è proprio Baccini. Perché non accetta? Di cosa ha paura?»