«L’Osservatorio del Turismo, invece di rappresentare un’opportunità concreta per migliorare il settore turistico della città, si sta rivelando l’ennesimo strumento calato dall’alto, privo di una reale capacità di incidere e, soprattutto, costruito con un’impostazione che esclude molte delle realtà più importanti del territorio». A dirlo è la consigliera comunale Luisa Ciambella, che spiega: «Non solo l’amministrazione ha deciso di portare avanti un progetto privo di un vero coinvolgimento delle associazioni e degli operatori che si occupano di turismo, ma ha anche trasformato questo organismo in una struttura confusa e poco chiara nelle sue funzioni. Le perplessità espresse dai gruppi di minoranza, alle quali mi associo, sono legittime: se l’Osservatorio ha una funzione tecnica, perché prevedere la presenza del sindaco? E se invece ha una funzione politica, perché escludere completamente l’opposizione? Questo atteggiamento, che ancora una volta mira a chiudere il confronto e a escludere chi potrebbe dare un contributo costruttivo, dimostra l’incapacità dell’amministrazione di creare strumenti davvero utili per il rilancio turistico della città. A questo - prosegue Ciambella - si aggiunge il nodo della destinazione dell’imposta di soggiorno, sulla quale l’Osservatorio dovrebbe esprimere un parere non vincolante. Un meccanismo che rischia di generare conflitti tra lo stesso Osservatorio e il consiglio comunale, con la possibilità che decisioni strategiche vengano influenzate da un organo che non ha alcuna legittimazione elettorale e che potrebbe limitare il ruolo del consiglio. Un’impostazione poco trasparente, che ha portato ancora una volta l’opposizione ad abbandonare l’aula in segno di protesta. Un gesto che il gruppo Per il Bene Comune condivide pienamente, perché è inaccettabile che l’amministrazione continui a operare senza ascoltare nessuno e ignorando le proposte migliorative. Al di là dei mirabolanti annunci e delle campagne autocelebrative portate avanti dalla giunta Frontini, la realtà è ben diversa: Viterbo è in una situazione drammatica per quanto riguarda il turismo ed è sempre più lontana dal poter competere con altre città di regioni limitrofe. Il problema è l’assenza totale di una visione strategica e di progetti concreti che possano davvero rilanciare il settore. L’Osservatorio, così com’è stato concepito, rischia di essere solo l’ennesima operazione di facciata, senza alcuna capacità di incidere sulla realtà». «Chiediamo all’amministrazione di smetterla con le passerelle e di iniziare a lavorare sui contenuti. Il turismo non si rilancia con gli slogan, ma con scelte serie, partecipate e concrete. Se davvero si vuole costruire un Osservatorio utile alla città, allora deve essere un organismo inclusivo, aperto al contributo di tutte le realtà del settore e della minoranza, senza trasformarlo in un semplice strumento di propaganda. Viterbo non può più permettersi errori: serve sostanza, non apparenza», conclude la consigliera.