S. MARINELLA – Continuano le polemiche tra l’ex presidente della multiservizi e l’amministrazione comunale in carica. Dopo le esternazioni del sindaco Tidei che vantava di aver riportato i conti della Santa Marinella Servizi in linea e una pepata risposta di Pietro Lucidi, irrompeva nel dialogo tra i due il delegato al bilancio Fabio Angeloni che ribatteva che l’intervento dell’attuale amministrazione “ha messo fine alla pessima abitudine della Multiservizi che usava il Comune come un bancomat, chiedendo la sistematica e completa copertura delle spese in una gestione senza alcun reale controllo e producendo avanzi da macchietta”. “Voglio mettere la parola fine a certe stupidaggini – afferma Pietro Lucidi – convinto che rispondere a chi apre bocca e gli dà fiato sia occupazione fastidiosa e che produce un tedio insopportabile. Ma l’impronta caratteriale non si cancella e come disse il poeta, certe scempiaggini mi stringono a seguitare alcuna giunta. Angeloni sostiene che certe buone pratiche dell’amministrazione comunale hanno messo fine alla pessima abitudine della Multiservizi che usava il Comune come un bancomat, chiedendo la sistematica copertura delle spese e producendo avanzi da macchietta. La Multiservizi ha avuto perdite dal 2006 al 2010, sia con Tidei che con Bacheca, ed ha iniziato a chiudere i bilanci in attivo dal 2011, da quando lo scrivente, dovendosene occupare perché non esisteva più la figura del direttore generale, ad inizio 2011 ha curato direttamente la contabilità preventiva della società ed ha quantificato il relativo budget. Se poi il fiatatore avesse letto qualcosa, avrebbe forse capito che gli avanzi non sono stati sempre da macchietta, ma anche di 95mila euro, 25mila destinati ad incremento del fondo di riserva e 70mila per il Comune. Quindi, nel 2018, non c’era disavanzo. Alle dichiarazioni di Angeloni che ammetteva che “Lucidi rimpiange quelle epoche e si è dimesso per non sottostare sia ai controlli sia alle linee guida ricevute dall’azionista unico”, Lucidi ribatte così: “Ricordo ad Angeloni che il sottoscritto se ne è andato perché in forte disaccordo con quelle linee guida che si limitavano a tagliare 250mila euro su 1.700.000mila alla SMS, quasi il 15% di un bilancio che aveva ed ha una forte rigidità e nel quale le spese di personale sono oltre il 90% di quelle complessive. C’è una mia precisa e circonstanziata lettera al Sindaco ed ai revisori dei conti che Angeloni ha letto e che fa finta di ignorare. Però fa piacere vedere che prima si parla di disavanzo, poi, appurato che i 200mila euro di disavanzo non esistevano, si è ripiegato sui risparmi che si sarebbero dovuti fare, così come fatto dal Comune, poi visto che anche i risparmi sono impossibili, perché il bilancio della SMS è ridotto all’osso, si passa ai nuovi introiti per uguale importo, non disdegnando, in fedeltà ad una linea di attacco non dell’avversario, che non c’è, ma di tutto e tutti coloro che osino controbattere a qualsiasi affermazione di chi sente, molto a torto, di possedere il dono dell’infallibilità, di tracimare, quale ultima ratio a difesa dell’indifendibile, nella offesa nemmeno tanto velata”. “Probabilmente chi non è riuscito nell’obiettivo – conclude Lucidi - ha diffuso notizie false. Vedo, però, che lui ancora insiste. Lucidi è andato via dalla SMS a febbraio del 2019, la concessione delle aree a parcheggio è avvenuta a giugno, luglio di quest’anno e riguardo alla cura del verde la SMS ha effettuato un solo intervento esterno. Risulta di tutta evidenza come, proprio per gli incontrovertibili ed oggettivi dati cronologici, io sia andato via perché non ho condiviso la peraltro inesistente possibilità di tagliare spese che, ripeto, erano e sono incomprimibili, tanto è vero che non se ne parla più».