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CIVITAVECCHIA – «Un segnale di vicinanza a detenuti, polizia penitenziaria ed operatori». Così l’Aiga di Civitavecchia, l’associazione dei giovani avvocati, ha commentato la visita di ieri presso la Casa di reclusione di via Tarquinia. Una delegazione composta dagli avvocati Antonio Arcadi, Valentina Matricardi, Sonia Iovannone Santoni e Barbara Veroni, accompagnata dal Direttore reggente Daniele De Maggio, dal comandante Egidio Giramma e dal coordinatore dei reparti Maurizio Santini, ha visitato la struttura, avendo modo di confrontarsi con i detenuti e la dirigenza sul tema della effettiva finalità rieducativa della pena nell’ottica della piena applicazione dell’art. 27 della Costituzione. «Ringraziamo l’Osservatorio Nazionale Aiga sulle Carceri per aver indicato la Casa di reclusione di Civitavecchia tra i 35 istituti penitenziari che sono stati visitati contemporaneamente in tutta Italia - hanno spiegato dall’Aiga - ed i dirigenti della struttura per l’accoglienza riservata. La visita ci ha permesso di andare oltre le barriere della stanze dove si fanno i colloqui e di vedere da vicino la vita dei detenuti. Abbiamo trovato un modello di detenzione da prendere ad esempio e sicuramente da estendere ad altri detenuti - hanno concluso - mediante l’investimento di nuovi fondi da parte del Ministero, anche per finanziare progetti finalizzati al reinserimento lavorativo dei detenuti».
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