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CAPRAROLA – Fauna selvatica: un successo il convegno sui centri di recupero per gli animali in difficoltà.
Grande partecipazione di cittadini e Istituzioni al convegno organizzato dal Progetto europeo Life Lanner sui centri per il recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà, tenutosi a Caprarola mercoledì 19 aprile. Biodiversità, cura degli animali selvatici feriti e salute pubblica sono stati al centro della giornata organizzata dall’Ente Monti Cimini – Rn Lago di Vico e da E-distribuzione alle Scuderie Farnese di Caprarola. Oltre 90 persone hanno partecipato al convegno in cui vari esperti hanno illustrato gli sforzi che Enti pubblici e Associazioni svolgono quotidianamente per recuperare, curare e restituire alla natura gli animali selvatici trovati feriti o in difficoltà. Il convegno ha evidenziato come i Centri Recupero Animali Selvatici (Cras) siano non solo luoghi di interfaccia con i cittadini che ritrovano gli animali feriti, ma anche luoghi di nascita e sviluppo di progetti lodevoli come il Life Lanner, nato in seno al Cras del Lago di Vico, per la tutela del raro falco lanario. Un altro ruolo non secondario dei Cras è di essere dei presidi sanitari nei confronti di patologie, come per esempio l’influenza aviaria, garantendo una sorveglianza sanitaria che permette una allerta rapida in caso di ricovero di animali con sintomi sospetti. Tutto ciò però necessita di un maggiore sostegno istituzionale e di maggiori fondi, visto che ogni Cras cura dai 600 agli 8000 animali l’anno, in un contesto di scarsità di risorse umane ed economiche.
Durante il convegno è stata anche presentatala rete di collaborazione, creata dal Progetto Life Lanner, con 34 Cras che faranno confluire i dati dei falconi ricoverati presso le loro strutture, in una unica banca dati, necessaria per la tutela del lanario.
Al convegno hanno partecipato i consiglieri regionali, Valentina Paterna, presidente della Commissione Ambiente, Daniele Sabatini, Enrico Panunzi, le istituzioni locali con la presidente dell’Ente Monti Cimini – Lago di Vico, Daniela Boltrini, il direttore, Angelo Cappelli, e il sindaco di Caprarola, Angelo Borgna, le istituzioni sanitarie con Nicola Ferrarini, direttore dei servizi veterinari dell’Asl di Viterbo, e Luigi De Grossi, direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Viterbo, e diversi tecnici e gestori dei Cras attivi nella regione Lazio. Il convegno si è svolto in occasione del culmine di attività del progetto Life Lanner, la cui attività della prima metà del progetto è stata recentemente apprezzata da funzionari della Commissione Europea e del Ministero dell’Ambiente in una visita tenutasi a febbraio scorso a Lago di Vico e Marturanum. Tra le più recenti attuazioni del progetto, illustrate durante il convegno, vi sono l’allevamento di tre coppie di lanario, mai svolto finora in un centro pubblico, la messa in sicurezza di 195 supporti di varie linee elettriche in due aree protette per evitare il rischio di elettrocuzione dei rapaci (e altri grandi uccelli) e la riapertura di oltre 40 ettari di pascoli per ricreare aree adatte alla vita (caccia e alimentazione) di questi animali, nella Provincia di Viterbo. Il progetto ha inoltre permesso di caratterizzare geneticamente il falco lanario, attività mai svolta finora, definendo in modo univoco la sua identità, grazie al confronto di oltre 100 campioni di lanario e di altre specie di falconi ottenuti da tutta Europa da parte dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana.
Nel Lazio la popolazione è passata da 10-15 coppie negli anni ’80, a 5-7 coppie nel 2001. Nel 2015 una sola coppia nidificava nel Lazio e dal 2016 nessuna coppia è stata individuata. Il progetto Life Lanner sta contrastando queste tendenze con azioni mirate a liberare un alto numero di individui, riducendo le pressioni sulla specie e migliorando la conoscenza e la cultura verso le specie di rapaci anche grazie a convegni come quello di Caprarola.
Il convegno si è concluso con il proposito di una stretta collaborazione tra gli enti competenti e i Cras per una sempre migliore gestione operativa della fauna selvatica in difficoltà.
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