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CIVITAVECCHIA – Nuova tegola sull’Università Agraria di Civitavecchia. A pochi giorni dal ritorno in sede del presidente Daniele De Paolis - dopo l’anno trascorso tra arresti domiciliari ed interdizione dai pubblici uffici – un’altra inchiesta si abbatte sugli uffici di viale Baccelli e, in particolare, sui vertici dell’Agraria. Ancora Daniele De Paolis e ancora Damiria Delmirani, che ha guidato da facente funzione l’ente fino alla fine di marzo, vedendosi però sospesa da parte del Tribunale civile l’efficacia delle delibere da lei stessa firmate, a seguito del ricorso presentato da due ex soci.
Ebbene, la scorsa settimana De Paolis e Delmirani – assistititi dai propri legali Lorenzo Mereu ed Ivana Manni – sarebbero stati ascoltati dagli inquirenti nell’ambito di una indagine che li vedrebbe accusati, insieme ad un consulente romano vicino all’Università, di falso in bilancio.
Entrambi avrebbero comunque risposto alle domande del magistrato, chiarendo le propria posizione e soprattutto respingendo ogni addebito, confermando di aver sempre operato per il bene dell’ente.
Ma l’accusa, nata da un esposto presentato alla Guardia di finanza, sarebbe quella di aver manipolato i bilanci.
Tanto che il sostituto procuratore Federica Materazzo avrebbe chiesto al giudice per le indagini preliminari Francesco Filocamo la misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici per tutti e tre le persone coinvolte.
Il gip si è riservato sulla decisione, che dovrebbe essere sciolta in questi giorni.
Nel frattempo, proprio in merito alla recente decisione del giudice Giulia Sorrentino di accogliere il ricorso dei due ex soci, sospendendo l’efficacia delle delibere a firma di Delmirani e inviando gli atti al presidente del Tribunale Francesco Vigorito per la richiesta di nomina di un curatore speciale per l’ente, è arrivato il reclamo da parte di vertici dell’Agraria contro il provvedimento di annullamento, con il tribunale che ha fissato una nuova udienza per il 19 maggio prossimo. Nello stesso provvedimento il giudice aveva anche messo in evidenza come «un esiguo numero di consiglieri abbia assunto il controllo dell’agire dell’Ente, orientandolo in base ad interessi personali e di autolegittimazione, il tutto con possibile danno dell’Ente e, indirettamente, per i suoi soci». Da qui la decisione di accogliere il ricorso.
Oggi intanto il comitato cittadino Usi Civici tornerà nel piazzale del tribunale per protestare e per sollecitare di nuovo, dopo il sit-in della scorsa settimana, la nomina di un commissario straordinario che possa traghettare l’ente verso le elezioni.
Presunzione di innocenza
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.
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