E’ partito il conto alla rovescia per poter beneficiare del contributo economico del Comune per le rette degli asili nido.

Un tema che negli tempi è stato al centro di una diatriba tra amministrazione comunale, famiglie e titolari delle strutture e di forti contestazioni e polemiche da parte dei gruppi di opposizione in consiglio. In particolare della consigliera di Fratelli d'Italia Antonella Sberna e della collega del Pd Alessandra Troncarelli che hanno ripetutamente chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario aperto sulla vicenda.

Richiesta però che sembra destinata a rimanere disattesa, visto che l'avviso - seppur parzialmente modificato - è stato pubblicato online sul sito di Palazzo dei Priori.

A finire, in particolare, sotto la lente d’ingrandimento della minoranza il passaggio dal sistema delle convenzioni con le strutture private accreditate all'erogazione del contributo direttamente alle famiglie.

Nessun passo indietro su questo punto da parte dell’amministrazione Frontini.

Anche se viene sottolineato che si tratta di un provvedimento “in via sperimentale” per l’anno educativo 2023-2024 ed è stata apportata una modifica per quanto riguarda l’erogazione del contributo.

Prima della variazione, infatti, era previsto l’anticipo di due mensilità mentre nel bando appena pubblicato si fa riferimento all'anticipazione del contributo mensile.

Le domande potranno essere presentate fino al 24 luglio.

«Dopo il confronto con le famiglie e gli operatori, sono state accolte alcune modifiche rispetto alla proposta iniziale per rendere più efficiente il servizio. - spiega l’assessore alle Politiche sociali Patrizia Notaristefano - L’amministrazione comunale ha sempre tenuto fermo l’obiettivo di sostenere economicamente un maggior numero di famiglie nella spesa sulle rette degli asili nido. Tutto questo rivalutando il sistema dei convenzionamenti, in via sperimentale per quest’anno, finanziariamente più impegnativi rispetto al numero delle iscrizioni necessarie».

La Notaristefano prosegue:

«La soddisfazione che ci è stata restituita dai genitori nell'ultimo incontro avuto con tutti loro venerdì scorso, e che è servito a fare chiarezza sulle ultime misure riguardanti gli interventi da parte del Comune diretti alle famiglie sul pagamento delle rette dei nidi, ci sostiene in un percorso volto ad ampliare il servizio, non a ridurlo. Il servizio asilo nido a offerta pubblica è stato sempre considerato da questa amministrazione un servizio strategico, in quanto fondamentale per garantire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro da attuare attraverso politiche di sostegno mirate direttamente alle famiglie».

L’assessora dichiarando che si è trattato di un percorso complesso evidenzia che «l’obiettivo non è mai venuto meno, considerato che siamo intervenuti in questa manovra tenendo in debita considerazione anche la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori, in questo caso delle educatrici, e delle titolari dei nidi che per tanti anni hanno prestato la loro opera con professionalità e competenza».

«Nonostante si sia detto a più riprese che questa importante novità va nel senso di un miglioramento del servizio non escludiamo affatto di migliorarlo ulteriormente in futuro, se necessario. La politica di questa amministrazione ha guardato prioritariamente alle famiglie che oggi sono libere di iscrivere i propri figli al nido a loro più congeniale, perché logisticamente più comodo o perché lo si ritiene qualitativamente migliore da un punto di vista educativo. Il tutto senza penalizzare alcun nido che anzi, in questo modo, potrà solo vedere aumentare il numero delle iscrizioni. Riteniamo di aver apportato un grande cambiamento di cui torneremo sicuramente a parlare in termini positivi» conclude l’assessore Notaristefano.

Per le “conferme” delle iscrizioni al medesimo asilo dell’anno precedente, viene specificato nell'avviso, continuerà a trovare applicazione lo strumento del convenzionamento con gli asili nido privati accreditati.

I rimborsi mensili che saranno erogati alle famiglie, in base all’Isee, variano da un minimo di 200 a un massimo di 550 euro.