VITERBO - "Questo è il regalo di inizio anno che il Governo che troppi ancora credono operare per il bene e la salute degli Italiani: rifiuti nucleari sotto casa per molti italiani residenti in ben sette regioni". Massimo Ceccarelli, membro del coordinamento regionale di Fratelli d’Italia dichiara battaglia contro il deposito nazionale di scorie nucleari nella Tuscia. "La Sogin, società pubblica per la gestione del nucleare, - afferma Ceccarelli - ha ricevuto il nullaosta dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Ambiente per procedere, così tra il 4 e il 5 gennaio ha pubblicato sul suo sito internet l’elenco delle località individuate, preventivando di dare il via al deposito tra 6 mesi. Tra queste ben 22 sono sul territorio della provincia di Viterbo. I criteri di selezione includono la scarsa densità di abitanti, bassa sismicità, assenza di vulcani, altitudine sotto i 700 metri e lontananza dal mare. Assurdo individuare la Tuscia che ha un territorio vulcanico, si affaccia sul Mar Tirreno ed è situata in prossimità di zone altamente sismiche, e recentemente drammatici terremoti tra i più violenti della Storia d’Italia lo hanno disgraziatamente ricordato. Se non bastasse il criterio di approfondimento numero 11 indica che bisogna valutare le zone con “produzioni agricole di particolare qualità e tipicità e luoghi di interesse archeologico e storico”.

"Il nostro territorio da un lato si contraddistingue per la grande tradizione nella produzione di conclamate qualità di prodotti come vino e olio,- sottolinea Ceccarelli - ma anche di ciliegie, fragole, nocciole, castagne, fichi, pere, uva e pesche. Straordinario è anche il valore storico e archeologico, a riprova che valorizzare il proprio patrimonio non è certo esercizio intellettuale inutile come alcuni ottusamente pensano ma può letteralmente salvare vite. Ai signori che prendono a cuor leggero queste decisioni bisogna ricordare che la Tuscia è il cuore della Civiltà Etrusca e ospita i più importanti reperti archeologici di quella che è la prima grande civiltà italiana. Il patrimonio artistico successivo, con chiese, opere d’arte e borghi storici è di primo piano e costituisce uno scrigno da custodire gelosamente. Qui non si scherza: la posta in gioco è di importanza capitale. Non mancano le armi per difenderci ma questo non basta: siamo sotto assedio e dobbiamo difenderci con le unghie e i denti, ma noi venderemo cara la nostra pelle. I rappresentanti di molte regioni si sono fatti sentire e la Tuscia deve smettere di essere la cenerentola del Lazio, bisogna essere uniti, compatti e decisi nel difendere il nostro territorio. È appena cominciata una battaglia che non si può non vincere".