La notizia ancora non ha ricevuto il crisma dell’ufficialità (nel senso che nessuno ha il coraggio di confermarla,ma nemmeno di smentirla), ma l’ultima sortita sul mercato dell’assessoreai lavori pubblici Roberto D’Ottavio pare che abbia fatto trasecolare il sindaco Ernesto Tedesco e l’assessore al Commercio Dimitri Vitali, che sul mercato è quello che si è speso di più e che è il più presente, da quando - ormai da parecchio - le passeggiate mattutine del sabato del primo cittadino a piazza Regina Margherita si sono fatte più rare, così come le mani da stringere che sono diventate meno delle lamentele da raccogliere.

A quanto pare, infatti, D’Ottavio si sarebbe candidamente lasciatto sfuggire che ormai non c’è più tempo per intervenire sul mercato e tanto varrebbe lasciar perdere e lasciare la patata bollente alla prossima amministrazione.

Così D’Ottavio si prepara ad uscire di scena per la seconda volta nel peggiore dei modi: bocciato dalle urne nonostante kilometri di strade asfaltate, con il cantiere dello stadio Fattori ancora da aprire, e l’operazione Fiumaretta e Italcementi da condurre a termine. Ma al di là di tutto, la resa sul mercato pare sia apparsa inaccettabile anche ai colleghi di giunta, al punto che nessuno - alla vigilia dell’ennesimo rimpasto di Tedesco - pare stracciarsi le vesti di fronte alla probabile sostituzione del titolare dei lavori pubblici, che potrebbe a questo punto rimettere l’incarico,prima di farsi cacciare.

Per D’Ottavio si profila anche la richiesta di lasciare il coordinamento locale di Forza Italia. Insomma, una debacle azzurra, dopo il successo del 2019, iniziata con gli addii di Pasquale Marino e mister preferenza Giancarlo Frascarelli, seguiti da Sandro De Paolis, (in realtà riuscito nel miracolo di rimanere assessore prima al’Urbanistica e poi ai Lavori Pubblici quando di fatto era già in Lega), fino al passaggio con elezione alla Pisana di Emanuela Mari, che D’Ottavio e il partito berlusconiano avevano candidato al Senato solo pochi mesi prima.

Nel frattempo gli azzurri hanno dovuto lasciare anche i due collegi paramentari, con Battistoni e Battilocchio riconfermati, ma lontano rispettivamente da Viterbo e Civitavecchia, dove i due consiglieri comunali superstiti, Boschini e Iacomelli, ora reclamano giustamente di dire la loro sulla rappresentanza in giunta per l’ultimo scorcio di consiliatura, in attesa che Daniele Perello, che alle regionali ha sostenuto Mari, dichiari anche lui che “giacchetta” intenda indossare di qui al 2024.

Da queste risposte dipenderanno le ultime scelte di Tedesco, che dovranno presumibilmente essere fatte entro i prossimi 10 giorni, quando all’aua Pucci arriverà il bilancio di previsione.

Intanto l’unica certezza pare l’addio (senza rimpianti) di D’Ottavio a Civitavecchia.

Con una cartolina firmata dai suoi più “fidi” consiglieri di un tempo (non lontano), Mari e Romagnuolo, che lo hanno spinto contro un muro, saltando giù con tempismo straordinario.

Sotto a chi tocca, il profilo della prossima vittima (politica) già si staglia chiaramente sullo sfondo del Pincio, con barba e occhiali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA