CIVITAVECCHIA – A Borgata Aurelia la pazienza è ormai finita. Dopo mesi di rubinetti a secco, pressioni ridotte e interruzioni notturne costanti, i residenti del quartiere periferico a nord di Civitavecchia hanno deciso di passare all’azione. È partita in questi giorni una petizione popolare, disponibile per la firma nella tabaccheria della piazza, indirizzata al sindaco Marco Piendibene e rivolta anche alla Conferenza dei Sindaci dell’Ato2, per denunciare quello che viene definito “un grave e prolungato disservizio idrico” da parte del gestore Acea Ato2. Il documento descrive una situazione ormai cronica: pressione dell’acqua ridotta per tutto il giorno, abitazioni ai piani alti spesso completamente senz’acqua, elettrodomestici e caldaie inutilizzabili. A peggiorare le cose, ogni notte dalle 23 alle 5 del mattino il flusso idrico si riduce fino a mancare del tutto. Un problema che, secondo i residenti, si sarebbe acuito a partire dall’estate scorsa, senza che Acea abbia mai fornito spiegazioni chiare.

«La società – si legge nella petizione – invita i cittadini a dotarsi a proprie spese di autoclavi e serbatoi, fornendo perfino gli schemi tecnici, ma questo non può essere il modo di gestire un servizio pubblico essenziale». Molte famiglie si sono già adeguate, installando impianti di emergenza per sopravvivere ai periodi di siccità domestica. Ma oggi, sottolineano, non si tratta più di disagi occasionali: «siamo di fronte a una vera e propria mancanza d’acqua costante», che comporta anche un aggravio economico in bolletta elettrica per mantenere in funzione le pompe.

I cittadini ricordano inoltre come, anni fa, la cooperativa ex Agricasa avesse realizzato a proprie spese una torre piezometrica destinata a servire l’intero quartiere, poi passata sotto la gestione Acea. «Oggi però – lamentano – il servizio è peggiorato rispetto al passato, quando pure si registravano frequenti interruzioni dovute a guasti o lavori».

Con la petizione si chiede al sindaco di accertare le cause del disservizio e intervenire presso Acea affinché venga ripristinata una regolare e stabile erogazione idrica. «Il disagio è ormai insostenibile – concludono i promotori – è inaccettabile che un intero quartiere debba convivere quotidianamente con l’acqua che non arriva, senza alcuna comunicazione o soluzione concreta».

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