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Dopo tanto bussare da parte delle opposizioni, la maggioranza ha aperto.
Ieri si è tenuta la seduta dedicata alle interrogazioni, tanto invocata dalla minoranza che ha così potuto dare sfogo a perplessità e richieste di chiarimenti su varie questioni.
A iniziare dalla mostra “Se so ricamare, saprò dipingere” - L'infanzia senza fine di Maria Prymachenko e Bonaria Manca. Inaugurata il 7 marzo al museo dei Portici alla presenza di Vittorio Sgarbi, in qualità anche di curatore, l’esposizione era finita nel mirino di Fratelli d'Italia che aveva chiesto di conoscere l’importo di spesa.
Ieri è stata l'interrogazione della consigliera Pd Alessandra Troncarelli ad aprire la questione: «Finalmente abbiamo saputo anche il costo. 75mila euro, con una determina firmata il giorno dell'inaugurazione. Però - attacca - non ci sono soldi per San Pellegrino in fiore». Esprime quindi la propria perplessità in merito al fatto che sui manifesti della mostra si legge “a cura di Vittorio Sgarbi” mentre non compare la sponsorizzazione del Comune o dell'assessorato alla Bellezza. La consigliera dem amplia poi il raggio d'azione anche alle altre mostre - Michelangelo e Fake - e chiede di conoscere i dati sul numero dei visitatori e sugli incassi.
E proprio sulla serie di mostre allestite in questi mesi interviene con una considerazione politica la capogruppo dei meloniani Laura Allegrini, la prima ad aver chiesto di conoscere il costo della mostra Prymachenko e Manca.
«Sono stati spesi 300mila euro in nove mesi per le mostre - rimarca - Non sono tantissimi, dipende però dal riscontro che generano».
«Secondo lei - chiede alla sindaca - c'è stato riscontro?».
Per la Allegrini non c’è stato quello atteso e individua anche il perché.
«Non sono mostre di prima mano, si riciclano opere che sono già state esposte in altre città e quindi non possono essere neanche pubblicizzate a livello nazionale come uniche».
Fino a quando non si proporranno mostre “di prima mano”, è il ragionamento della Allegrini, difficilmente saranno di richiamo e generatrici di un ritorno economico per Viterbo.
La sindaca Frontini - con mascherina perché raffreddata - sui 75mila euro per la mostra di Maria Prymachenko e Bonaria Manca, replica che «si tratta di fondi che non sono in cassa, non usciranno dal Comune. E’ un rimborso spese che andremo a scontare sugli introiti dei biglietti che il gestore darà al Comune, come previsto da accordo di collaborazione».
Sui dati: «Abbiamo lavorato per promuovere il più possibile la partecipazione delle scuole per attivare un percorso di cultura del bello che la città ha intrapreso anche in vista della candidatura a capitale europea della Cultura».
Una scelta importante secondo la sindaca «i cui risultati si vedranno nel medio termine».
Tra le interrogazioni anche la richiesta di aggiornamenti su Talete. Focus in particolare di Luisa Ciambella, capogruppo di Per il Bene Comune, sul numero di assunzioni previste dalla società idrica in vista dell’ingresso di vari Comuni.
La sindaca Frontini, ricordando che la Consulta ha sospeso la proposta chiedendo all’amministratore unico di parametrare le assunzioni alle unità di personale strettamente necessarie, per far fronte all’ingresso dei Comuni, ritiene che nelle prossime ore «forse addirittura oggi» sarà discussa per poi presentarla alla prossima assemblea dei sindaci Ato.
Sulla cessione delle quote ai privati, la prima cittadina dichiara: «I nostri tecnici stanno procedendo con uno studio molto attento per elaborare una fotografia reale per capire il valore della società in modo che i Comuni possano decidere in maniera consapevole se tenere le quote in capo alle amministrazioni».
Scatto fotografico che, secondo la Frontini, dovrebbe arrivare entro un paio di mesi. Intanto Luisa Ciambella anticipa che a breve presenterà un ordine del giorno relativo all’adozione della tariffa unica regionale.