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CIVITAVECCHIA – Colorato, vivace, costruito con entusiasmo contagioso: è stato presentato nei giorni scorsi il volume “OC. Civitavecchia: il viaggio nel tempo della città sul mare. Storia, luoghi e tradizioni”, un progetto firmato dalle insegnanti Barbara De Paolis e Tiziana Arciprete dell’IC Civitavecchia 2, finanziato dalla Fondazione Cariciv e patrocinato dal Comune. Un libro pensato per le scuole della città, per accompagnare i bambini alla scoperta delle proprie radici attraverso un linguaggio semplice e accattivante.
Le pagine raccolgono schede didattiche, giochi, ricette della tradizione, proposte teatrali, racconti di luoghi e feste religiose, storia locale e persino canzoni. Un vero tuffo nella memoria collettiva, costruito per non perdere il filo che lega Civitavecchia al suo passato. «C’è anche la carta d’identità dell’Ottimo Centumcellense – spiegano le maestre – da poter consegnare a ciascun alunno: permette ai bambini di sentirsi protagonisti e di monitorare in modo giocoso il proprio apprendimento».


Gabriella Sarracco e Gaetano Starace, presidente onorario e presidente della Fondazione Cariciv, hanno ricordato l’importanza di aiutare i più giovani a comprendere «dove siamo e da dove veniamo», sottolineando come il progetto sia stato sostenuto subito: «Quando i bambini si divertono, memorizzano meglio. L’insegnamento è il mestiere più bello del mondo, una missione: l’entusiasmo con cui questo libro è stato creato ci ha colpito».
Il vicesindaco Tinti ha annunciato il sostegno dell’amministrazione anche per il futuro, definendo il volume «un prodotto di qualità straordinaria, in cui la nostra storia emerge con forza».
«Un’opera nata dal grande entusiasmo di Barbara e Tiziana – ha aggiunto la dirigente scolastica Francesca De Luca frutto di un laboratorio sperimentale dal grande valore formativo». Un lavoro che rappresenta un’eccellenza della scuola, destinato a lasciare ricadute positive sul territorio: «Ci piace pensare che diventi uno strumento per tutti – ha aggiunto - capace di condividere buone pratiche e di trattenere le tradizioni orali dei nostri nonni, facendo sì che continuino a esistere».
Un libro quindi che non racconta solo Civitavecchia, ma insegna ad amarla.



