Don Ivan Leto*

"Fu detto, ma io vi dico". In Matteo 5, 17-37 sono presentate alcune antitesi che spiegano la giustizia secondo Gesù: non solo non devi uccidere, ma non devi infuriarti; non solo non devi giurare il falso, ma non devi giurare affatto: sì se è sì, no se è no. Gesù corregge il concetto di giustizia, rispetto a quello che si erano dato gli scribi e i farisei, costruito sull'osservanza scrupolosa della legge; la nuova giustizia, più grande, è basata su ciò che c'è prima delle azioni, sulle intenzioni, sui desideri, sui pensieri che abitano il cuore. La parola di Gesù è esigente ed esclusiva. Il volto vero di ogni relazione è nel cuore, nell'intimo profondo di ogni persona. Il cuore, nella Scrittura, non è solo il luogo delle emozioni e dei sentimenti, ma anche dell'intelligenza e della volontà. Per questo anche le azioni esterne nascono dentro. In natura è lo stesso: le radici per l'albero. Non serve giurare. Giurare sarebbe dubitare della presenza di Dio in noi e il nostro "sì, sì. No, no", vuol dire che la vita è tutta vissuta alla sua presenza, direttamente senza barriere. Il problema è che l'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore. Gesù nel vangelo di questa domenica, ci chiede di fare dei passi avanti. E passo dopo passo, diventeremo persone rinnovate nel segno dell'amore e della sincerità.

*Don Ivan Leto


sacerdote della Diocesi


Civitavecchia-Tarquinia