CERVETERI - È ancora sotto la lente di ingrandimento la mancata costituzione come parte civile nel processo che vede imputato anche l'ex sindaco Alessio Pascucci, da parte del Comune di Cerveteri. Questa volta a concentrarsi sulla vicenda sono stati i consiglieri d'opposizione Salvatore Orsomando, Luigino Bucchi, Giovanni Moscherini ed Emanuele Vecchiotti che hanno deciso di presentare un'interrogazione sull'argomento. «Siamo costernati dalle dichiarazioni del sindaco Elena Gubetti che in un contesto pubblico ha accusato le passate amministrazioni di depredazioni, violenza del territorio ed abusi edilizi», hanno inoltre commentato i consdiglieri. «Sarebbe ora dovere della sindaca, di rendere pubblici tutti gli atti istruiti per denunciare gli abusi e le malefatte delle amministrazioni passate». Nell'interrogazione, inoltre, i consiglieri d'opposizione hanno ripercorso la vicenda giudiziaria che, ad oggi, vede costituita come parte civile solo la "Gestione Partecipata del Territorio A.P.S. - E.T.S." con l'avvocato Antonella Follieri di Legalty Avvocati (proposto dal consigliere d'opposizione, Salvatore Orsomando). Costituzione di parte civile che l'avvocato dell'associazione ha sostenuto evidenziando «che i reati di corruzione contestati all'allora sindaco del Comune di Cerveteri, Alessio Pascucci, e all'allora responsabile dell'ufficio urbanistica, Mauro Nunzi, in concorso con Domenico Bonifaci e Giuseppe Costa, proprietario e responsabile tecnico del gruppo Bonifaci, relativamente alla lottizzazione abusiva in località Campo di Mare realizzata dalla Ostilia s.r.l., società del gruppo Bonifaci, si pongono in netto contrasto con gli interessi per la cui cura e tutela l'associazione è stata costituita e ledono i suoi scopi, come individuati dallo statuto». E, vista l'importanza dell'argomento, i consiglieri comunali si chiedono «per quale motivo il Comune, soggetto portatore degli interessi della collettività ha deciso di non partecipare al giudizio», «se ha ritenuto di non spendere denaro pubblico ritenendo inutile la costituzione perché infondato il giudizio» e «se ci sono altre motivazioni sconosciute alla collettività».

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