S. MARINELLA – E’ arrivata nella serata di ieri la sentenza emessa dal collegio penale del tribunale di Civitavecchia per la vicenda della casa famiglia Monello Mare.I giudici, al termine del processo, hanno emesso una sentenza di assoluzione per tutti e cinque gli imputati. La storia aveva preso il via nel maggio del 2015 quando, dopo una denuncia, la Squadra Mobile della Questura di Roma aveva eseguito cinque misure cautelari, di cui una agli arresti domiciliari e quattro divieti di dimora, nei confronti di Fabio Tofi titolare della struttura, Annalisa Tofi, Silvia Malfatti, Emanuela Monti e Nagy Edit, tutti e quattro educatori. I cinque erano stati accusati a vario titolo dei reati di maltrattamenti aggravati, violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate. I reati sarebbero stati commessi all'interno della casa famiglia Monello Mare di via Raffaello, che ospitava otto ragazzi sottoposti a tutela da parte del Tribunale di Roma e gestita da Fabio Tofi, professionista psicologo e nominato giudice tutelare dal Tribunale di Roma che inviava giovani ragazzi dai 14 ai 17 anni con disagi comportamentali dovuti a gravi situazioni familiari. La vicenda risaliva a circa un anno prima, quando una ragazza, ospite della struttura, secondo il suo racconto, sarebbe stata sottoposta a violenze ed avrebbe fornito agli inquirenti un video fatto con il telefonino e un diario in cui erano riportate tutte le sevizie che venivano commesse nella struttura protetta. Tutte accuse che sono state giudicate inconsistenti visto che i cinque sono stati assolti ieri sera. Nel corso del processo che aveva preso il via nel 2016, il pm aveva chiesto la condanna di tre anni e mezzo per Fabio Tofi e tre anni per gli altri quattro collaboratori. “Pene pesanti – commenta l’avvocato Vincenzo Dionisi – che sinceramente non erano compatibili rispetto a quanto addebitato ai miei clienti e alle prove portate. Comunque, dopo cinque anni di sofferenze, finalmente la verità è venuta a galla e iTofi e i suoi collaboratori sono stati assolti. Devo dire che è stata una delle difese più difficili della mia carriera e sinceramente così a caldo sono molto emozionato”. Il collegio penale è rimasto nella camera di consiglio per due ore e mezza. Alla lettura della sentenza, i cinque imputati si sono lasciati andare a scene di pianto. “E’ vero – dice a caldo Fabio Tofi – appena terminata la lettura della sentenza mi sono sentito male, ho avuto un crollo nervoso per tutto quello che ho passato in quasi otto anni dove avevo sulle spalle un’accusa infamante come quella di violenza sessuale. Ora posso dirlo apertamente, io non ho fatto niente, e devo ringraziare l’avvocato Dionisi, che è un grande penalista, che è riuscito a dimostrare la nostra innocenza. Ero ottimista perché sapevo che non c’erano prove sostanziose a mio carico. Nel dibattimento sono state portate foto che ritraevano patate ammaccate o parti di una frittata verde per dimostrare che davamo cibo scaduto, oppure che aver messo una mano sulla spalla di una ragazza per farle capire come fare le cose, era considerata violenza sessuale. Tutte cose banali, prive di fondamento. Adesso posso dire che tutto questo non doveva accadere. Abbiamo passato con i miei collaboratori otto anni di sofferenze. Chi ci ha accusato, ha sparato a zero su di noi, poi è sparito. Finalmente finisce un incubo e tutti possiamo ritornare a vivere”.©RIPRODUZIONE RISERVATA