Scuse di facciata, quelle della direzione sanitaria dell’ospedale San Paolo e arroganza a non finire. Il caso parcheggi “vip” continua a tenere banco presso il nosocomio cittadino: gli utenti oncologici e dializzati vengono ogni giorno invitati a parcheggiare fuori dalla struttura, mentre i primari partecipano al banchetto organizzato per loro dai vertici della struttura, al festival degli stalli riservati. E la Asl Roma 4 non fiata. Il pasticcio lo ha fatto il dottor Antonio Carbone, direttore sanitario del San Paolo, insieme al suo stato maggiore. Ma la dottoressa Cristina Matranga, numero uno della Asl Roma 4, sulla questione non ha niente da dire? Carbone non ha fatto cancellare neppure un’area tra quelle offerte ai primari chissà poi a quale titolo e in compenso ha chiesto i turni di servizio delle guardie giurate fin dall’istituzione del nuovo regolamento per la sosta.


Una follia per depistare, per cercare un colpevole da sacrificare al suo posto. L’ospedale degli scandali, nonostante le fanfare suonate dall’assessore regionale Alessio D’Amato, che proprio a Civitavecchia e tra i servizi offerti dalla Asl Roma 4 sta trovando il suo suicidio politico. L’aspirante Governatore del Lazio si era anche speso per l’ottimo lavoro che a Civitavecchia l’Avis (donatori del sangue) sta portando avanti da tempo. Peccato nessuno gli abbia detto che al San Paolo, dove l’Avis ha sede, anche i mezzi dell’Associazione, insieme a quelli dei privati, devono cercare parcheggio all’esterno, perché dentro è tutto riservato ai baroni della medicina. E questo nonostante le giustificazioni che ogni volta vengono sfornate per difendere l’indifendibile.


F.M.


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