Un pareggio che sicuramente soddisfa più l’Anzio rispetto al Civitavecchia. Al Tamagnini finisce 1-1 la gara tra nerazzurri e biancoblu, in uno scontro diretto atteso di mesi e che ha visto una tribuna completamente ricoperta dei tifosi, molti dei quali hanno deciso di seguirla anche seduti sul cemento ad altezza campo, cosa che difficilmente si vede in categorie dilettantistiche. Match con poche occasioni da gol, tanto che non possiamo raccontare nessuna parata dei portieri, mai impegnati, a parte le azioni dei gol. La Vecchia riparte nella nuova era Caputo con tanto possesso e palla a terra, ma nella prima uscita prevale la concretezza, il pressing a tutto campo e le ripartenze della capolista che, col minimo sforzo, porta a casa un punto d’oro. La Vecchia si è presentato al Vittorio Tamagnini conscia di giocarsi una larga fetta di stagione, perdere significherebbe non solo consegnare definitivamente la leadership agli ospiti, ma soprattutto abdicare momentaneamente il secondo posto a favore della Primavera, sconfitta clamorosamente tra le mura amiche dal Fiano Romano. L’undici iniziale vede Sarracino tra i pali con una difesa a quattro composta da Gravina, Funari, Serpieri e Paolo Cerroni. Davanti a tutti Samuele Cerroni e Manuel Vittorini con Hrustic, Proietti, Gaglierdi e Luchetti pronti a innescarli. L’Anzio si presenta con Rizzaro tra i pali, poi in rigoroso numero di maglia Buatti, Ruggieri, Galati, Fusaroli, Busti, Bencivenga, Gennari, De Gennaro, Giordani e Damiani. Manovra fitta come la nebbia per la Vecchia, nei primi dieci minuti però porterà solo a tre corner consecutivi, con un colpo di testa di Serpieri fermato all’ultimo istante. Sull’altro fronte si tende più al contropiede, Galati manda alle stelle al decimo. L’Anzio alza il baricentro intorno al quarto d’ora, frutterà solo un colpo di testa di Fusaroli agilmente parato da Sarracino. Gara tattica fin ad ora, allo sfinimento: la posta in palio è enorme e lo spettacolo latita. La gara si trascina fino al quarantacinquesimo poi sale in cattedra Proietti: punizione pennellata dai trenta metri col suo sinistro che fa esplodere un Tamagnini gremito. Al nono della ripresa rimette tutto in parità Bencivenga, i civitavecchiesi protestano su una rimessa alterale e l’Anzio ne approfitta servendo il giocatore più avanzato: a tu per tu con Sarracino non sbaglia l’impatto. Gioco frammentato, si giocherà poco e niente da lì in avanti. Al venticinquesimo Ruggiero per Vittorini. Sul fronte Anzio due tiri finiti alti, per i nerazzurri un tiro di Luchetti parato in corner da Rizzaro. Nell’altro fino al fischio finale, un vero peccato. Un pareggio che non causa particolari drammi per mister Paolo Caputo, anche se, come giusto che sia, c’è rammarico per non aver raggiunto la vittoria ed aver dovuto perdere il vantaggio per una situazione non dipendenti da scenari tecnico-tattici. «Il pareggio è il risultato più giusto - afferma mister Caputo - loro si sono dimostrati un’ottima squadra, organizzata, molto quadrata. Non ho capito cos’è accaduto per il gol dell’Anzio, c’è
stata disattenzione su un fallo che era s
tato assegnato a noi, non possiamo farci niente, nel calcio succede. Adesso non dobbiamo guardare l’Anzio in classifica, al momento è un traguardo troppo distante. Sarebbe penalizzante in questo momento di rinascita. Se devo essere positivo, abbiamo recuperato un punto sia sulla Primavera che sulla W3 Maccarese. Mi sono reso conto che c’è tanto lavoro da fare, sia mentalmente che per quanto riguarda l’autostima. Ho visto i ragazzi un po’ impauriti, cosa che non fa parte del dna delle mie squadre. Sono stato chiamato per lavorare su questi aspetti, non sono assolutamente preoccupato. In una gara abbiamo già recuperato terreno su due dirette avversarie. Noi vogliamo andare in serie D, se entriamo dalla porta o dalla finestra, per noi non fa differenza. L’importante è raggiungere la serie D». Da segnalare anche un episodio simpatico. Ringraziamo il supertifoso Roberto Giacomini, che, nel prepartita, ha accolto i nostri inviati in maniera principesca con cioccolatini, caramelle e un thermos contenente the caldo, fondamentale in una giornata non proprio mite. Successivamente Giacomini ha anche offerto liquirizie a tutta la tribuna.



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