Veronica Olivi

TARQUINIA - «Chiediamo al nuovo governo regionale di intervenire sulle norme che regolano l’attività venatoria per ricostruire un sistema che è stato portato avanti fino a ora, oltre ai contributi per i cacciatori per lo sviluppo della programmazione locale». Così il delegato provinciale di Federcaccia Egildo Vittori venerdì in occasione dell’incontro organizzato da Forza Italia a Tarquinia. Presenti il vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici on. Francesco Battistoni, il coordinatore provinciale di FI Andrea Di Sorte, la coordinatrice di FI Tarquinia Daniela Bordo e i candidati in Consiglio regionale Giulio Marini e Fabiana Salviani.“Il tema della caccia è tornato attuale a causa di alcune problematiche, prima fra tutti quella dei cinghiali nelle città e i pericoli connessi. – ha spiegato Di Sorte – Il nostro movimento politico da sempre sostiene l’attività dei cacciatori, una pratica identitaria per il territorio, come l’agricoltura, che auspichiamo che possa essere tramandata alle future generazioni”.

“Ispra non è la soluzione migliore – ha proseguito Vittori – è un ente che va modificato o, comunque, si devono trovare soluzioni alternative per regolare il sistema caccia e quello agricolo. È inammissibile che le normative europee che Ispra adotta valgano per l’Italia ma non per gli altri Paesi”. Il delegato di Federcaccia ha sottolineato la necessità di mettere a punto degli studi relativi alle diverse specie animali presenti sul territorio regionale e nazionale. “Molti animali fanno rotta in Jugoslavia o Romania, da noi ormai di allodole o tortore se ne vedono poche o addirittura nessuna. Stesso discorso per la lepre: non esiste un motivo per cui la caccia debba essere limitata alla prima settimana di dicembre quando lo si potrebbe fare per l’intero mese”. E ancora, sulla questione cinghiali: “Si tratta di un problema impattante, con danni importanti ed è fondamentale che la caccia prosegua con sistemi adeguati”.“La caccia è e resterà sempre un valore inestimabile e una componente fondamentale del nostro retaggio. – ha affermato la candidata Salviani – Dall’invasione dei cinghiali, all’incubo della peste suina, la Regione Lazio si è mossa in ritardo in questi ultimi anni. È indubbio che la caccia debba proseguire secondo regole precise – ha aggiunto – ma è ancora più vero che resterà sempre un’attività imprescindibile per la tutela dell’ambiente”. Per Giulio Marini “nell’attività venatoria c’è stato un cambiamento in negativo a causa del vecchio governo regionale, dove è venuto a mancare il rapporto tra territorio e istituzione: un qualcosa che deve tornare al più presto, perché stiamo andando incontro all’azzeramento della fauna selvatica e l’accentramento dell’agricoltura”.“Ora come mai la riforma organica della legge 157 del 1992 non è più rinviabile – ha concluso l’on. Battistoni – data la forte unità d’intenti tra le esigenze degli agricoltori e dei cacciatori. Si deve intervenire in modo tempestivo sul sistema normativo e contributivo per poter programmare – ha aggiunto – e ciò che chiederemo sarà anche di riportare la priorità della gestione venatoria in capo al Ministero dell’Agricoltura”. “Chiediamo al nuovo governo regionale di intervenire sulle norme che regolano l’attività venatoria per ricostruire un sistema che è stato portato avanti fino a ora, oltre ai contributi per i cacciatori per lo sviluppo della programmazione locale”. Così il delegato provinciale di Federcaccia Egildo Vittori venerdì in occasione dell’incontro organizzato da Forza Italia a Tarquinia.Presenti il vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici on. Francesco Battistoni, il coordinatore provinciale di FI Andrea Di Sorte, la coordinatrice di FI Tarquinia Daniela Bordo e i candidati in Consiglio regionale Giulio Marini e Fabiana Salviani.“Il tema della caccia è tornato attuale a causa di alcune problematiche, prima fra tutti quella dei cinghiali nelle città e i pericoli connessi. – ha spiegato Di Sorte – Il nostro movimento politico da sempre sostiene l’attività dei cacciatori, una pratica identitaria per il territorio, come l’agricoltura, che auspichiamo che possa essere tramandata alle future generazioni”.“Ispra non è la soluzione migliore – ha proseguito Vittori – è un ente che va modificato o, comunque, si devono trovare soluzioni alternative per regolare il sistema caccia e quello agricolo. È inammissibile che le normative europee che Ispra adotta valgano per l’Italia ma non per gli altri Paesi”. Il delegato di Federcaccia ha sottolineato la necessità di mettere a punto degli studi relativi alle diverse specie animali presenti sul territorio regionale e nazionale. “Molti animali fanno rotta in Jugoslavia o Romania, da noi ormai di allodole o tortore se ne vedono poche o addirittura nessuna. Stesso discorso per la lepre: non esiste un motivo per cui la caccia debba essere limitata alla prima settimana di dicembre quando lo si potrebbe fare per l’intero mese”. E ancora, sulla questione cinghiali: “Si tratta di un problema impattante, con danni importanti ed è fondamentale che la caccia prosegua con sistemi adeguati”.“La caccia è e resterà sempre un valore inestimabile e una componente fondamentale del nostro retaggio. – ha affermato la candidata Salviani – Dall’invasione dei cinghiali, all’incubo della peste suina, la Regione Lazio si è mossa in ritardo in questi ultimi anni. È indubbio che la caccia debba proseguire secondo regole precise – ha aggiunto – ma è ancora più vero che resterà sempre un’attività imprescindibile per la tutela dell’ambiente”. Per Giulio Marini “nell’attività venatoria c’è stato un cambiamento in negativo a causa del vecchio governo regionale, dove è venuto a mancare il rapporto tra territorio e istituzione: un qualcosa che deve tornare al più presto, perché stiamo andando incontro all’azzeramento della fauna selvatica e l’accentramento dell’agricoltura”. “Ora come mai la riforma organica della legge 157 del 1992 non è più rinviabile – ha concluso l’on. Battistoni – data la forte unità d’intenti tra le esigenze degli agricoltori e dei cacciatori. Si deve intervenire in modo tempestivo sul sistema normativo e contributivo per poter programmare – ha aggiunto – e ciò che chiederemo sarà anche di riportare la priorità della gestione venatoria in capo al Ministero dell’Agricoltura”.