Divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico. E’ costata cara “l’esuberanza” di un 49enne che aveva seminato il panico in un condominio del capoluogo. Già stato destinatario di un divieto di dimora, sabato scorso gli è stato notificato un aggravamento della misura cautelare. Gli agenti della squadra mobile della questura di Viterbo hanno eseguito nei confronti l’uomo, un pregiudicato, l’ordinanza con la quale è stata sostituita la misura del divieto di dimora nel comune di Viterbo con quella più grave del divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dalle vittime degli atti persecutori con l’applicazione del braccialetto elettronico. Tutto ha avuto origine da una serie di minacce perpetrate dall’uomo nei confronti di alcuni vicini di casa. Si è trattato di una serie di condotte che, ripetute nel tempo, hanno provocato un vero e proprio clima di terrore nel condominio in cui l’uomo risiedeva. All’esito delle indagini della polizia, coordinate dalla procura presso il tribunale di Viterbo, a inizio anno è stato emesso nei suoi confronti un divieto di dimora. Una misura, però, che sarebbe stata violata - come accertato dagli investigatori - diverse volte. Tanto è bastato per far scattare l’aggravamento della misura stessa con il divieto di avvicinamento e con il braccialetto elettronico. L’indagine si inserisce nell’ambito della costante attività di contrasto messa in atto dalla polizia di Stato contro ogni forma di persecuzione.