Energia e Ambiente, due settori strettamente collegati per il ministro Gilberto Pichetto che guida i dicasteri Ambiente e Sicurezza energetica.


«Due deleghe che possono sembrare in contrasto - osserva - ma non è così. Perché se non risolviamo la questione energetica, non risolviamo la questione ambientale».


Il ministro Pichetto è intervenuto ieri alla conferenza stampa, tenuta in un locale di Viterbo, di presentazione dei candidati di Forza Italia alle Regionali.


Indipendenza e sicurezza energetica è il primo obiettivo da raggiungere per il ministro «in un Paese che da anni ha abbandonato il settore energia, preferendo comprarla a la carte da altri».


Ricordando che «il gas non è solo quello per scaldare un pentolino ma è energia elettrica» cita la vicenda del Tap (gasdotto Trans Adriatico), non voluto dal M5s, dal Pd pugliese e dal centrosinistra, e puntualizza: «Quest’anno, senza i 10 miliardi di metri cubi che arrivano dal Tap, potevamo non avere energia in Italia».


La sfida contingente in vista anche del 2030 è diversificare, puntando a far crescere tutte le fonti alternative: eolico, fotovoltaico ma anche biomasse.


L’obiettivo al 2024 è «avere un consistente quantitativo di biometano per l'autosufficienza su tutto il sistema di trasporto pubblico».


Dunque sì alle fonti energetiche alternative ma con un imperativo: «Trovare il giusto equilibrio, - e un punto di equilibrio con il ministero dei Beni culturali - per fotovoltaico ed eolico, fissando regole che tutelino il territorio».


Discorso che si allaccia alle attività in capo alla Regione perché, spiega Pichetto: «Stiamo ragionando sui requisiti per l’individuazione delle aree idonee ma poi saranno le Regioni a calare sui territori le norme».


Una sfida, quella energetica, da combattere per famiglie e imprese.


«A giorni uscirà il primo decreto sulle comunità energetiche, con l’obiettivo di arrivare ad averne almeno 15mila in tre anni per portare 2 milioni di famiglie a ridurre i costi delle bollette».


Sfida che interesserà in particolare i Comuni sotto i 5mila abitanti, per i quali è previsto un contributo che potrebbe essere al 50%, e che «può essere un volano anche per il ripopolamento di piccoli borghi con la duplice valenza di sviluppo del turismo e di tutela e controllo di territori a rischio abbandono».


Poi la questione idrica. «Un problema serio da affrontare in termini di qualità e quantità. Serve un grande piano nazionale».


Altro tema «attenzionato al massimo» quello del deposito unico di stoccaggio per le scorie radioattive, problema in attesa di risoluzione da 40 anni. «A dicembre come ministero abbiamo richiesto un approfondimento a Sogin sulle aree individuate».


A introdurre l'intervento del ministro Gilberto Pichetto, il vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera Francesco Battistoni. Presenti i candidati di Forza Italia in corsa per il rinnovo della Pisana: Federica Friggi che punta sul turismo «unico settore rigenerativo che, insieme alla cultura, dà nuova vita alle risorse e crea occupazione soprattutto per donne e giovani»; per Fab
iana Salviani focus sull’ambiente «con la Tuscia presa di mira dalla speculazione delle rinnovabili» e l’appello al ministro a prodigarsi per tutelare il settore ittico e il coregone; Claudio Parroccini invoca il sostegno per le attività produttive, nella fattispecie per il distretto ceramico che impiega quasi 2000 lavoratori in 35 aziende; focus di Giulio Marini sull’agricoltura «settore trainante per l'economia del territorio che, negli ultimi 10 anni, ha perso grandi spazi a causa di pochi investimenti».


Il “capitano” del team azzurro ha quindi concluso auspicando «il cambiamento della Regione Lazio con Rocca, basato su trasparenza e legalità». A seguire il ministro Pichetto è stato protagonista dell’incontro pubblico con elettori, dirigenti di partito e simpatizzanti che si è tenuto presso la sede di Unindustria.


AmL


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