«Dalla sorgente Peschiera acqua senza arsenico nell’area meridionale del Viterbese», lo ha annunciato il consigliere regionale uscente Enrico Panunzi e, adesso, interviene Massimo Erbetti, candidato per il M5S al consiglio regionale del Lazio. «Ciò sarà possibile - osserva - grazie ai fondi del Pnrr e dei Progetti di programmazione europea della Regione. Quello che mi preme evidenziare è che con la miscelazione delle acque Talete non sarà più gravata dei costi di dearsenificazione che incidono per circa 12 milioni di euro sul bilancio della società e di conseguenza sulle tasche dei cittadini. Ma se quello che afferma il consigliere può sembrare, anzi è positivo, vorrei sollevare una questione secondo me più importante e che riguarda sia l'aspetto economico, sia quello ideologico. I cittadini hanno espresso la loro volontà nel referendum sull'acqua pubblica e ora che abbiamo una soluzione che potrà far diventare sostenibile la gestione Talete, noi andiamo incontro alla privatizzazione parziale della società? Lo trovo politicamente ed eticamente sbagliato, fino ad oggi gli abitanti della Tuscia hanno pagato molto caro il fatto di avere arsenico nell'acqua e ora che tutto questo può essere superato, si fa entrare il privato? Ma è giusto che i costi siano ricadute negli anni sulle famiglie della Tuscia e ora con una soluzione a portata di mano, arrivi il privato e faccia profitti? Non è più corretto far rimanere la società totalmente pubblica e portare il risparmio derivante dalla miscelazione nelle tasche di chi fino ad oggi ha pagato? Ora più che mai bisogna fare ogni sforzo possibile e mantenere la società totalmente pubblica, sono i cittadini a dover usufruire del vantaggio economico e non certo un privato che trae profitto da un bene universale inalienabile come l'acqua».


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