Non ci sono più dubbi. Dopo 22 mesi Paolo Caputo torna ad essere l’allenatore del Civitavecchia. L’ufficializzazione è arrivato nel primo pomeriggio, quando il vincitore della Coppa Italia di Promozione con la Compagnia Portuale si è presentato al Vittorio Tamagnini per dirigere il primo allenamento. A dire la verità i dubbi sono solamente immaginari, fin da domenica pomeriggio, quando si era capito che la sorte di Bifini era già chiara, che a prendere posto sulla panchina nerazzurra sarebbe stato proprio Caputo. E prima dell’allenamento al Tamagnini erano presenti anche Alessio Bifini e il suo vice Marco Niccolini, che hanno recuperato i loro effettivi ed hanno salutato la squadra. Ma ora al timone della formazione civitavecchiese c’è Paolo Caputo, che dovrà far subito funzionare tutti i meccanismi, in quanto di tempo ce n’è pochissimo. Domenica pomeriggio arriverà al Tamagnini l’Anzio. E serve assolutamente una vittoria per poter continuare a cullare il sogno promozione. «Purtroppo Alessio non è più l’allenatore - afferma il presidente del Civitavecchia, Patrizio Presutti - è una decisione che chiaramente è soltanto frutto dei risultati che non sono arrivati nell’ultimo periodo. Abbiamo avuto il sentore che non riuscisse più a praticare le sue idee. Quindi abbiamo deciso di cambiare la guida tecnica». E veniamo alle ragioni per cui il club ha scelto Paolo Caputo come allenatore. «Conosciamo benissimo la sua storia col Civitavecchia - spiega Presutti - sia come calciatore che come allenatore. Non ha assolutamente bisogno di presentazioni. Abbiamo creduto, di concerto con Ivano Iacomelli, che era la scelta più adatta e idonea al momento per la nostra società. Siamo convinti che con lui possiamo rilanciare con forza la nostra candidatura verso la serie D». Sono otto i punti che distanziano Ruggiero e compagni dalla capolista Anzio, che giunge dalla sconfitta nello scontro diretto con la Primavera. Vincere è fondamentale per provare a riaprire una situazione che, ad oggi, appare complessa ma non compromessa. Serve una fiammata per ridare nuova linfa vitale ad un gruppo che sembra a terra e che potrebbe perdere con chiunque. Caputo è un nome conosciuto, ma ci sono novità sorprendenti per il ruolo di suo vice. È stato infatti scelto Claudio Belli, persona molto rinomata nell’ambiente del tifo del Civitavecchia e che non manca mai di dare il suo apporto alla squadra. Ora, però, sarà chiamato ad avere un ruolo sensibilmente diverso e in cui è curioso notare come si metterà alla prova. «Sappiamo già da tempo che dobbiamo portare a casa dei risultati - conclude Patrizio Presutti - è chiaro che ora non c’è da pensare assolutamente né all’Anzio capolista, né alla Primavera. C’è da pensare solo alla partita di domenica, che è con l’Anzio e quindi vedere partita dopo partita dove questo Civitavecchia può arrivare». Una cosa, però, deve essere chiara. Le colpe di questa crisi nerazzurra non sono e non possono essere tutte di Alessio Bifini. Certamente il tecnico grossetano ha delle colpe in questo 2023 nero dei suoi, sono divers
e le cose che gli si potrebbero imputare. Ma la scelta fatta dal club di Patrizio Presutti era l’unica possibile. Il calciomercato è chiuso, i giocatori sono quelli sia per il Civitavecchia che per le altre squadre. Al massimo si può prelevare qualche svincolato, ma il ds D’Aponte è stato attivissimo nel mercato di dicembre. Come accade spessissimo nel calcio e soprattutto dopo aver superato la metà del campionato, l’unica scelta possibile è quella di cambiare guida tecnica. Nelle ultime settimane abbiamo più volte visto un Civitavecchia nervoso e che andasse avanti per compartimenti stagni. Come detto da Presutti, è probabile che qualche giocatore non seguisse più Bifini. Ma ora Bifini non c’è più. Quindi devono essere maggiormente responsabilizzati i giocatori. Gli investimenti sono stati fatti, la squadra è di valore, ci sono tutte le basi per inseguire il sogno serie D. Ora tocca a chi scende in campo dimostrare che questa squadra ha un valore alto e che può acchiappare almeno il secondo posto e garantirsi gli spareggi promozione. Però è chiaro che se domenica alle 17 i nerazzurri avranno segnato un gol in più dell’Anzio sarà molto complicato non guardare in alto e pensare di poter centrare la vetta. Ci sono ancora 14 partite da giocare, con 42 punti in palio. Ovviamente è una missione da Sora metterli in tasca tutti a 42, ma il Civitavecchia non può fare altro che avvicinarsi a quella quota.

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