Diciamo subito che chi scrive – e dai tempi del primo ristorante del nostro ospite – è sempre stato scettico sui locali di Gianni (Johnny) Micalusi, non certo per la freschezza del pescato (sempre ottimo) o del servizio (simpatico e gentile), piuttosto per l’ambiente pieno – talvolta – di falsi vip e starlette e, soprattutto per i prezzi, sempre elevatissimi e fatti a simpatia. Johnny è da tanti anni famoso prima per l’Osteria del Pesce di Via Giulia, poi Assunta Madre, ora per i ristoranti che portano il suo nome Johnny Micalusi prima in Prati, poi in Viale Parioli, in ultimo Johnny Micalusi Bistrot al confine tra Testaccio e Aventino, ed è qui che siamo andati questa settimana. Un piccolo locale al quale si accede dalla pescheria, tavoli stretti e troppo vicini. Abbiamo cominciato con i crudi, le ostriche erano quasi finite, gli scampi insapore…, buona la bruschetta con stracciatella e alici. Tra i primi abbiamo assaggiato le fettuccine alla pescatora (ma non ci hanno convinto) come anche il sauté di veraci, il brodetto di pesce e la zuppa di pesce. Fra i secondi comunque buono il polpo e patate. Abbiamo quasi tutti saltato la terza portata e siamo andati sui dessert, solo il tiramisù e neanche eccezionale.

Cantina scarsissima, quattro, cinque etichette quasi tutte laziali, servizio cortese, ma il conto… elevatissimo!

Johnny Micalusi Bistrot

Via Marmorata, 67

Roma (RM)

Mez.

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