TARQUINIA - Nel freddo pungente della sala Lawrence di Tarquinia, Luigi Caria, organizzatore e  umile comunista al servizio del Partito e dei lavoratori, con una punta di orgoglio ha presentato la lavoratrice Sonia Pecorilli, quale candidata alla presidenza della regione Lazio. Esplicito il forte sostegno del mondo del lavoro della Lista PCI caratterizzata per tantissimi candidati che sono appartenuti o tutt’ora appartengono concretamente, quotidianamente, al mondo del lavoro: operai, impiegati, insegnanti, artigiani, professionisti.

Non a caso, l’interlocuzione che Sonia Pecorilli ha avviato immediatamente coi candidati e dopo con i sostenitori intervenuti, ha fatto emergere subito il carattere forte e deciso di chi sta in campo.

E’ il caso di Niccolò Parrino, un operaio edile, capace di fine analisi socio economica oltre che di portare avanti e con convinzione le idee comuniste, intanto che è impegnato nella Croce rossa e in altre attività di volontariato. Dice Parrino: “fa stringere il cuore, è davvero devastante dover assistere all’abbandono a cui è sottoposta la città di Tarquinia, così come altri centri, perchè c’è, accompagnata alla crisi generale, una rassegnazione ed una incapacità di idee e di sollecitare impegno sociale da parte di questa amministrazione di destra che governa la città”.

Allo stesso modo, pone domande critiche ed ha già fatto la scelta di voler restare, di non essere una delle emigranti, la più giovane candidata della Lista PCI, Alessia Amato, “Sono pronta per la professione nel turismo - dice la candidata comunista - avendo capacità gestionali e di padronanza di almeno tre lingue che vorrei poter utilizzare in un lavoro nella mia città.”.

Il sostegno che trae da questi impegni, come dalla consigliera comunale intervenuta sulle questioni dell’ospedale e del consultorio, e dal già candidato sindaco di Montalto di Castro che ha esposto possibili scenari concreti di riconversione produttiva (per 700 posti di lavoro) dell’area attorno alla ex centrale, Sonia Pecorilli, lo percepisce, e lo manifesta, come “la vera linfa, il vero sostegno alle idee di programma per il Lazio e per la provincia di Viterbo, che abbiamo pensato quale risposta concreta: per il lavoro, per la tutela e le scelte per l’occupazione; la sanità che sia, secondo il dettato costituzionale, gratuita, per tutti, pubblica, senza che diventi privata per arricchire i commercianti di salute. Speculatori che ritroviamo - continua Sonia Pecorilli - anche sul versante delle questioni ambientali e, in generale nella gestione privatistica dei beni pubblici e collettivi. Per questo la cura del ferro, gli interventi infrastrutturali sulla Civita Castellana Roma e la riqualificazione delle aree urbane sono le scelte che abbiamo messo in campo”.

Risposte che sono giunte puntuali proprio alla presentazione che aveva anticipato Luigi Caria, su questi temi, così come sull’acqua pubblica, o le carenze in tuta la provincia del tessuto produttivo che appare sempre più sfibrato”. Dal canto suo, Ugo Moro, della segreteria nazionale del PCI, ha voluto concludere “senza enfasi ma con consapevolezza” questo appuntamento e questa fase politico elettorale che il PCI sta affrontando.

“Abbiamo voluto individuare nel mondo del lavoro la risposta per poter governare in modo completamente nuovo la Regione; ed in questo, medesima compattezza nell’individuare in Sonia Pecorilli, una lavoratrice della sanità la vera guida alternativa per la Regione Lazio. - ha affermato il dirigente comunista - L’oggettiva rilevanza dell’appuntamento elettorale del Lazio, che certo ha valenza per i milioni di cittadini e lavoratori di Roma e di tutta la Regione, ma che si innesta in una sorta di prova per politica generale. Infatti occorrerà vedere se su questo governo di destra-centro dove ormai è tanto il peso della storia fascista a cui si rifanno i vari dirigenti/ministri che circondano la presidente del Consiglio, comincerà a pesare la valutazione di molti delusi per le promesse, anche quelle immediate, lanciate e già smentite. Noi comunisti, per parte nostra, presenti in questa competizione regionale del Lazio siamo convintamente schierati dalla parte del nostro blocco sociale di riferimento, i lavoratori e gli ultimi. Ecco perchè, riteniamo positive certe critiche che “finalmente” emergono in modo chiaro anche dalla Cgil, e che potrebbero aiutare, in una rinnovata stagione di lotte contro precariato, contro sfruttamento e morti sul lavoro, a mettere in evidenza la portata straordinaria della lista di lavoratori proposta e Sonia Pecorilli, una lavoratrice alla guida della Regione Lazio. Il nostro impegno elettorale non conclude la scelta della nostra presenza. Prima è stata proposta la costituzione di una sezione organizzata del Pci a Tarquinia, ecco - conclude Ugo Moro - è questa l’azione che stiamo compiendo: la ricostruzione del PCI, significa riportare al centro le idee comuniste. Esse vivono se c’è una organizzazione comunista capace di ridiventare riferimento per i lavoratori, il mondo del lavoro, gli sfruttati. Avanti nel Lazio con Sonia Pecorilli presidente e col PCI a rappresentare il mondo del lavoro!”.

Così -, ricordando le prime parole di Sonia Pecorilli: dopo 32 anni, il PCI è tornato presente con la falce e martello sulla scheda elettorale del Lazio, ed è il primo in alto a sinistra!” - si è concluso il confronto che era stato già inframezzato dall’intervista che la candidata comunista ha rilasciato al Tg3 Lazio.