CIVITAVECCHIA - A più di sette anni dalla morte del giovane calciatore Flavio Gagliardini, è arrivata in tarda mattinata la sentenza del giudice Calevi. Condanne per tutti e tre gli imputati, anche più alte rispetto alle richieste della Procura. Due anni per il medico sportivo Gianfranco Iacomelli, un anno e otto mesi per il cardiologo Marco Di Gennaro e un anno e otto mesi per il presidente della Csl Vitaliano Villotti, per il quale era stata richiesta l'assoluzione. (SEGUE)

Una sentenza che è andata oltre le richieste avanzate dal pubblico ministero. Per il giudice Eleonora Calevi infatti sono tutti colpevoli per la morte del giovane calciatore Flavio Gagliardini, avvenuta sul campo del Dlf ad ottobre 2015, durante un allenamento con la sua squadra, la Csl.Nella tarda mattinata di oggi infatti, dopo un lungo iter processuale, è arrivata la condanna a due anni per il medico sportivo Gianfranco Iacomelli, un anno e otto mesi per il cardiologo Marco Di Gennaro e un anno e otto mesi per il presidente della Csl Vitaliano Villotti, concedendo per tutti la sospensione condizionale della pena e disponendo di procedere in sede civile al risarcimento del danno, condannandoli allo stesso tempo al pagamento della provvisionale per diverse centinaia di migliaia di euro per i familiari.

Familiari che hanno seguito passo passo ogni tappa del processo, presenti ad ogni udienza. Come d’altronde hanno fatto anche gli stessi imputati, come riconosciuto in aula, prima della camera di consiglio, dallo stesso giudice che ha ringraziato tutte le parti per come è stato seguito il processo e per l’atteggiamento tenuto in aula. La lettura del provvedimento, per la cui motivazione occorrerà attendere 90 giorni, è stata accolta con commozione in aula, tra lacrime ed abbracci da parte dei familiari di Flavio, mamma Ondina e papà Roberto, la moglie Venere, il fratello Fulvio e gli amici, i quali hanno atteso con apprensione la sentenza. Volti mesti per i tre imputati, che hanno subito abbandonato il Palazzo di Giustizia.

Un provvedimento a cui si è arrivati dopo numerose udienze piuttosto tecniche, con il processo che si è incentrato in modo particolare sulle perizie. Si sarebbe potuto fare di più? Sarebbero stati necessari ulteriori accertamenti diagnostici come sottolineato dalla pubblica accusa? La sentenza ha accolto appieno la tesi della Procura anzi, ha anche aumentato le pene richieste, condannando tutti e tre gli imputati per omicidio colposo. Per Villotti il pm aveva chiesto l’assoluzione, e invece è arrivata la condanna a un anno e otto mesi. La stessa per Marco Di Gennaro, per il quale la richiesta era di un anno e mezzo. Stessa richiesta per Gianfranco Iacomelli, chiamato a valutare l’idoneità agonistica di Gagliardini, per il quale invece la condanna è stata di due anni. Si chiude così quindi il processo di primo grado. Una volta lette le motivazioni, gli avvocati degli imputati decideranno se ricorrere o meno in Appello.

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