CIVITAVECCHIA - «Ci sono voluti tanti anni, nessuna sentenza ci riporterà indietro Flavio, ma oggi finalmente è stata fatta giustizia». È una soddisfazione amara, condita da tante lacrime, di sofferenza e liberatorie, quella espressa al termine della lettura della sentenza da parte dei genitori di Flavio Gagliardini, del fratello Fulvio e della moglie Venere Tortora.
«C’era tensione, ansia - ha commentato quest’ultima - la certezza non c’era, ma in fondo al cuore ce lo aspettavamo. Sono soddisfatta, ovviamente non si torna indietro. Chi ha sbagliato deve pagare: ci abbiamo creduto fin dall’inizio, c’è stata troppa negligenza. Le visite sportive sono fondamentali per chi pratica agonismo e non va sottovalutato nulla». «Flavio era svenuto più di una volta in passato - ha aggiunto il fratello Fulvio - mi aspettavo una condanna, anche se non mi porta nulla indietro. Ma almeno la giustizia ha fatto il suo corso».

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Per l’avvocato Miroli sarà interessante leggere le motivazioni, considerata la complessità della vicenda. «Sentenza che lascia discutere - ha sottolineato il legale di Iacomelli - certamente ricorreremo in Appello, anche se il procedimento si prescriverà da qui a qualche mese, e questa è una criticità. Le argomentazioni difensive a sostegno della non responsabilità del dottor Iacomelli continuiamo a credere che siano molteplici».
Soddisfatti, se pur nella tragedia di quanto accaduto, i legali della famiglia. «Un risultato importante dopo oltre sette anni di battaglia e che condividiamo in pieno» ha sottolineato l’avvocato di venere e Fulvio, Patrizio Leopardo. «L’approccio tenuto è stato sempre quello di ricercare una sentenza giusta e saggia» ha fatto eco l’avvocato Livio Vardanega, che assiste i genitori di Flavio.

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