LADISPOLI - «Non ho aperto subito ma quando loro hanno insistito come potevo oppormi? Indossavano la divisa, avevano una pistola vera. E poi avevano il mandato di perquisizione. Sembrava tutto reale». Sabrina Fioravanti è ancora scossa raccontando quel che le è accaduto l’altra mattina all’alba. Poco prima delle 6 dei finti finanzieri hanno suonato al campanello della sua abitazione di Ladispoli posta al confine con la frazione di Cerenova con un mandato del tribunale, finto anche quello, insistendo di poter entrare per effettuare la perquisizione. In pochi forse avrebbero tenuto la porta chiusa. Fatto sta che la banda di professionisti ha studiato il piano nei minimi particolari mettendo nel mirino Fioravanti, imprenditrice nel ramo edilizio, consigliere comunale di centrodestra in seno alla lista civica “Progetto Ladispoli” e presidente dell’Academy Ladispoli, è finita nel mirino di abili rapinatori pure dai modi garbati. «Se avessi reagito non so come sarebbe andata – aggiunge – ero sola in casa e forse questo loro lo sapevano benissimo. Alla fine poteva davvero andare peggio. Hanno aperto pure la cassaforte ma era vuota e poi se ne sono andati. Non mi hanno toccato però se ci penso ho ancora i brividi. Ho realizzato soltanto dopo e ho chiamato subito i carabinieri». La consigliera ladispolana ha rivolto un appello ai ladri affinché le restituiscano una catenina con una medaglia su cui era raffigurato il volto del compianto padre Augusto, anche lui un passato nella politica locale. «Quel che è stato portato via ha un valore economico al quale dò il giusto peso ma vorrei riavere la catena con il volto di mio padre Augusto.

Se qualcuno ne entra in possesso per qualche motivo, o gli stessi attori di questo gesto, faccia in modo di farmela recapitare», è il suo appello. I malviventi hanno portato via un orologio di marca, collane e poi anche altra argenteria e si sono dileguati a bordo della stessa auto non prima di far firmare il foglio dell’avvenuta perquisizione alla proprietaria di casa: un modo per essere ancora più credibili. Probabilmente – è il sospetto degli investigatori - hanno osservato negli ultimi giorni tutti i movimenti della donna con pedinamenti e appostamenti colpendo poi nel momento giusto e cioè quando era effettivamente sola. Anche perché Sabrina Fioravanti è un personaggio noto, di certo gli impostori sapevano chi fosse. «Non so cosa dire, inizialmente erano credibili. Come potevano non esserlo con divisa, distintivo e pistole? Chiunque avrebbe aperto. Sono stati degli attori perfetti, con la mascherina del colore della guarda di finanza». Nulla potrà essere visionato dalle telecamere esterne visto che è sparita la registrazione. I banditi non hanno tralasciato nemmeno questo aspetto manomettendo il sistema elettrico. Spetterà ora ai carabinieri della stazione locale e della compagnia di Civitavecchia, attraverso il Nucleo radiomobile intervenuto nella villetta, ricostruire l’accaduto nella speranza di individuare la banda e capire se davvero i componenti indossassero divise vere e come poi si s
iano procurati le armi. Mai a Ladispoli era avvenuto un furto con queste modalità e ora temono situazioni analoghe politici e professionisti del territorio che non si sentono più al sicuro.

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