SUTRI – Nella chiesa di San Francesco a Sutri si è svolta la presentazione del libro “Noialtri italiani avemo sofferto tanto. Memorie di un prigioniero nella Grande Guerra” di Martina Cecilia Salza.


Una chiesa gremita, in religioso silenzio, attraverso l’espediente di voci narranti, intermezzi musicali, mostra storica tematica ha vissuto un pomeriggio di grande emozione e coinvolgimento. Il taccuino, ritrovato per caso come capita spesso con questa tipologia popolare di memorialistica, non solo è una preziosa testimonianza storica ma, soprattutto, attraverso le parole, i pensieri, le paure del protagonista – un giovane sutrino – ci sollecita a riflettere sul significato delle guerre di ogni tempo e di ogni dove e ci spinge, sempre più, a creare, progettare percorsi culturali per una memoria storica condivisa e collettiva.


L’evento nell’evento: questa la particolarità più evidente di questo intenso pomeriggio culturale. Il racconto dell’autrice e la genesi del suo suo libro passano in secondo piano per fare posto – come giustamente meritano – i caduti e i reduci della grande guerra. L’incontro emozionante di una comunità che ricorda e onora i suoi padri combattenti. Le memorie contenute nel libro diventano opera teatrale grazie ai canti struggenti del coro Ana “Marco Bigi”, alle note della “Fanfara di Trincea” e, soprattutto, dalla presenza scenica di giovani sutrini – che indossando diverse uniformi originali dell’epoca – impersonano i loro bisnonni e antenati.


Marco Savarese, ricercatore e collezionista, è stato il controcanto dell’autrice; mentre al prof. Marco Zappa (docente accademia Belle Arti, ricercatore e collezionista) si deve l’allestimento della mostra tematica. Tra gli ospiti che hanno preso la parola anche Salvatore Coppola, presidente Cri di Ronciglione.


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