La Lega perde i pezzi: Alessandro Brenci sbatte la porta
«Il partito viterbese, complice il direttivo regionale, sta diventando una scatola vuota»
Il consigliere di Acquapendente parla di vergognosa prova di forza a 20 giorni dalle elezioni politiche e «ad oggi nessuna spiegazione»
La Lega perde i pezzi. Ieri Alessandro Brenci consigliere di Acquapendente ha lasciato il partito di Salvini.
«Sono riuscito ad entrare in profondità nei cuori degli elettori Aquesiani – dichiara il consigliere comunale – senza alcun sostegno politico provinciale o regionale dei vertici della Lega. Nonostante questo ho ottenuto circa 400 preferenze. Consigliere comunale più votato della Tuscia. Altri, con incarichi dirigenziali, hanno preso poco più della metà dei miei voti. È molto difficile convincere gli elettori e i numeri però parlano da soli. Prima in “Lega Federalista” poi nel 2015 in “Noi con Salvini” quindi ho iniziato a credere nel progetto Lega sul nostro Territorio. Con il passare degli anni – prosegue Brenci – questa mia enfasi è andata sempre più scemando a causa di insanabili divergenze con la direzione provinciale della “Lega Viterbese”, sempre più impegnata a nuovi acquisti sul mercato e premiando di fatto i «cambi di casacca» a chi invece si impegnava quotidianamente sul territorio mettendoci la propria faccia».
Brenci osserva che «neanche un consenso elettorale così elevato ha permesso un mio coinvolgimento diretto per evitare altri tracolli della Lega nella nostra Tuscia. Tracolli in termini di consensi arrivati ad oltre il 60% in meno di voti. Mai sono arrivati gli attestati di stima per il lavoro svolto né di richiesta di collaborazione all’interno del direttivo provinciale che, di fatto, non è mai esistito! Solo una semplice richiesta di rivestire il ruolo di coordinatore comunale della Lega ad Acquapendente. Incarico da me prontamente rifiutato vista la mancanza di tatto utilizzata». Brenci prosegue con il suo affondo. «L’importante – dice – è dare risalto a chi “cambia casacca”. Ormai la “Lega Viterbese”, complice il direttivo regionale, sta diventando sempre più una scatola vuota di contenuti, di progetti politici ma, cosa più importante, di consensi». Secondo Brenci: «nessun progetto, nessuna idea, nessun coinvolgimento delle varie realtà territoriali che avrebbero potuto «realmente e non a chiacchiere», frenare il tracollo di consensi mai avuto prima. Solo la vergognosa «prova di forza» a soli 20 giorni dalle recenti elezioni nazionali tramite l’assurda revoca di ogni incarico a tutti i coordinatori comunali della Lega, vero motore di propaganda sul territorio viterbese. Ad oggi ancora inspiegabile. I risultati usciti dalle urne parlano chiaro ed un buon politico, anche locale, deve saperli interpretare e, nel caso di sconfitta, assumersene le responsabilità. Nulla di tutto ciò è accaduto. Ho quindi maturato la sofferta decisione di uscire da “questa Lega”».