LADISPOLI – Terminata l’ondata di maltempo, si è alla conta dei danni sul litorale dove l’erosione non ha allentato la propria morsa anche in questo 2022 creando disagi e cancellando numerosi tratti di spiaggia libera. Gli arenili pubblici hanno perso una bella fetta nei due versanti della città ma anche nella zona centrale. Lanciano l’allarme anche gli operatori del settore visto che le onde hanno accerchiato cabine e verande dei rispettivi stabilimenti balneari. C’è rammarico soprattutto a Ladispoli dove da anni la Regione Lazio ha stazionato oltre 6 milioni di euro per collocare le barriere soffolte in grado di proteggere finalmente le strutture e le spiagge per un motivo o per l’altro i lavori non sono mai partiti. A dire il vero neanche il bando. Il Comune più volte (recentemente con il consigliere e delegato alle Aree protette, Filippo Moretti) ha fatto sapere di dover attendere tutte le autorizzazioni necessarie da parte della Pisana. Iter burocratico che però non ha avuto quella accelerata per poter programmare i cantieri prima della stagione estiva 2023. Ad oggi quindi è impensabile un intervento di questo tipo a Ladispoli, il discorso inevitabilmente sembra essere rimandato all’anno successivo ancora. In sofferenza pure la palude di Torre Flavia perché le mareggiate hanno distrutto le recinzioni e i pannelli illustrativi realizzati con soldi di Città Metropolitana e collocati da associazioni e volontari. Il mare ha contaminato lo stagno di acqua dolce. Parte del progetto di difesa della costa include proprio una scogliere di fronte al monumento naturale. A Cerveteri invece i balneari attendono un minimo segnale perché dei finanziamenti non sono stai mai deliberati per il litorale di Navigatori etruschi a Campo di Mare.


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