CIVITAVECCHIA - L’ha accoltellata la notte scorsa, all’interno dell’appartamento dove vivono, per poi lasciarla lì, agonizzante, dandosi alla fuga.

È caccia all’uomo, in città ma non soltanto, dopo quanto consumatosi in via Cesare Cantù, una traversa di via Terme di Traiano.

I FATTI 
Era circa l’una di notte quando a seguito di una violenta lite, forse per motivi di gelosia, l’uomo - il 24enne di origini tunisine Mokhtar Adouni - avrebbe colpito la moglie, la trentunenne civitavecchiese Erika Esposito, conosciuta in città soprattutto dai clienti della tabaccheria dove lavora, in via Terme di Traiano.

La giovane è stata colpita almeno un paio di volte alla schiena. Poi il ragazzo è scappato, facendo perdere le proprie tracce. Sarebbe stata la stessa donna a chiamare i soccorsi, trasferita poi in codice rosso all’ospedale San Paolo per le ferite riportate. Per lei prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita. Anzi, come detto avrebbe fatto scattare lei stessa le ricerche.

LA RICOSTRUZIONE
Ai carabinieri, impegnati nelle indagini, la donna avrebbe raccontato di essere stata aggredita dal marito, scappato poco dopo, a quanto pare a piedi. Sono immediatamente scattate le ricerche, che hanno coinvolto numerosi militari in tutta la città. I carabinieri hanno battuto Civitavecchia in lungo e in largo, non lasciando nulla al caso, alla ricerca di un qualche minimo indizio che potesse portarli all’uomo. Le ricerche, per tutta la giornata, si sono concentrate in modo particolare nella zona della Braccianese Claudia, dove si sarebbe diretto il tunisino e soprattutto dove sarebbe stato localizzato il suo telefono cellulare. Da capire, però, se lo smartphone fosse ancora nella disponibilità dell’uomo o se lo stesso se ne fosse disfatto durante la fuga. Le ricerche sono andate avanti fino a notte inoltrata, coinvolgendo ovviamente la stazione ferroviaria e il porto, da dove parte anche la nave diretta a Tunisi.

LA FOTOGRAFIA
Sui social le immagini ritraggono la coppia felice e sorridente, al matrimonio, come anche nel momento dell’ottenimento, il mese scorso, della cittadinanza italiana per il ragazzo. Sorrisi, baci e abbracci.

Non ci sarebbero secondo le prime ricostruzioni, denunce ed episodi precedenti tali da mettere in allarme.

Le indagini dei carabinieri vanno avanti, cercando di stringere il cerchio attorno al presunto aggressore, che fino a ieri sera aveva fatto perdere le proprie tracce.

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