E’ stato dato un volto a due dei tre membri del gruppo che la sera del 2 novembre hanno appeso uno striscione al cancello carrabile della casa circondariale di Mammagialla per poi darsi alla fuga. Lo striscione, un lenzuolo bianco, recava la frase “Liberi tutti i bravi ragazzi”, scritta con vernice nera. Il blitz, durato circa 40 secondi, ed era stato filmato da un componente del gruppo. L’accaduto ha destato interesse in relazione al fatto che, due giorni dopo, una storia di Instagram postata da un giovane di Montefiascone, contenente le stesse immagini, artatamente mixate, colonna sonora in stile trIap, con le parole “…libero Giulio, libero Stefano, … liberi tutti gli indagati, vita dentro le carceri…”, ha fatto il giro del web con migliaia di visualizzazioni. Il video aveva lascito ipotizzare un collegamento tra il blitz notturno di questo gruppo di ragazzi incappucciati e il rapper Niko Pandetta, nipote di un boss detenuto al 41 bis, arrestato a sua volta qualche giorno prima a Milano. In realtà i militari non hanno impiegato molto tempo per risalire agli autori del gesto. I carabinieri della Compagnia di Montefiascone, anche con la collaborazione della polizia penitenziaria, hanno acquisito formalmente tutti gli elementi utili all’indagine e sono riusciti a identificare due giovani, entrambi - dicono dall’Arma - chiaramente partecipi all’azione, che sono stati segnalati alla procura di Viterbo. Prosegue invece l’attività d’indagine per risalire agli altri componenti del gruppo.