CIVITAVECCHIA - Il Centro spoke terapia del dolore del San Paolo è un fiore all'occhiello per il territorio e non teme il confronto grazie all'alto livello tecnologico che è in grado di offrire nelle cure. Una realtà nata nel 2017, nel nosocomio di Civitavecchia, che «si occupa – ha spiegato il responsabile, dottor Ezio Amorizzo - della presa in carico dei pazienti con dolore cronico. Abbiamo effettuato diversi interventi innovativi e continuiamo a poter garantire le ultime novità in termini di tecnologia ai pazienti, sempre in osservanza delle linee guida nazionali e internazionali». Ma cos'è la terapia del dolore? Si tratta di una sovra specialità dell'anestesia-rianimazione e terapia intensiva e del dolore e «prende in carico – ha continuato Amorizzo - i pazienti affetti da dolore cronico, circa il 20% della popolazione nazionale, che è riconosciuto come malattia nell'Icd 11. Ci sono delle specifiche leggi che vanno a tutelare i pazienti che soffrono di dolore cronico perché questa patologia determina alterazioni comportamentali, una disabilità e quindi una riduzione della capacità lavorativa del paziente. In questo centro, con una certa proporzionalità di cure, effettuiamo tutte le procedure più accreditate. Dalle terapie ambulatoriali a quelle con ricovero ordinario. Si passa ad esempio dalle terapie infiltrative alle neuroablazioni e alle neurostimolazioni midollari e periferiche per il trattamento del dolore neuropatico».

La scorsa settimana proprio al San Paolo è stata utilizzata una nuova tipologia di onda “hi-tech”.

«L'ultimo intervento – ha detto il responsabile del Centro spoke Amorizzo - che abbiamo effettuato è proprio il trattamento del dolore da neuropatia diabetica dolorosa. Siamo riusciti con una nuova forma d'onda a stabilire subito, intraoperatoriamente, l'efficacia del sistema di neurostimolazione e quindi ad evitare la seconda fase dell'intervento (che di solito si divide in due fasi, una prima in cui si stabilisce se la terapia è efficace con il posizionamento di un elettro catetere e una seconda in cui si impianta il generatore)». Grazie a questa nuova forma d'onda «siamo riusciti a testare l'efficacia intraoperatoriamente effettuando quindi un unico intervento, con una soddisfazione importante della paziente e questo ci rincuora perché per noi far uscire un utente da un quadro di dolore cronico significa un po' farlo rinascere e tornare alla sua attività lavorativa e sociale». Nella gestione dei pazienti è importantissima la figura dell'infermiere della terapia del dolore (al San Paolo c'è Luciana Pistilli), di riferimento in questo percorso terapeutico «a cui purtroppo – ha spiegato Amorizzo - spesso i pazienti giungono troppo tardi perché passano da uno specialista all'altro pur essendo affetti semplicemente da dolore cronico (ovvero che persiste per più di tre mesi anche in assenza della patologia che lo ha determinato). Pensiamo ad esempio al Fuoco di Sant'Antonio con i pazienti che soffrono di un dolore persistente anche al termine della patologia o ai pazienti che hanno subito diversi interventi neurochirurgici e continuano ad avere dolore cronico, neuropatico agli arti inferiori e alla schiena. Ecco per tutti questi pazienti è importante un inquadramento quanto prima perché il timing terapeutico precoce migliora l’efficacia a lungo termine della terapia».

LA TESTIMONIANZA - Come spiega Tiziana Armillei, paziente operata la scorsa settimana di impianto di neurostimolatore midollare per neuropatia diabetica resistente a qualsiasi terapia farmacologica: «Subito dopo l'intervento ho sentito giovamento, adesso cammino bene. Dopo pochi giorni ho fatto 5 chilometri e non ho avuto male, sono davvero contenta e soddisfatta. Non ho più dolori, non camminavo, stavo ferma, non riuscivo a fare più niente. Sono passata dal camminare pochissimo a stare bene. Neuropatia diabetica». Tiziana era drammaticamente limitata nella sua qualità di vita. Ma c'è una ulteriore novità in arrivo, ovvero un sistema di telemedicina che consentirà di effettuare i controlli a distanza e persino una eventuale riprogrammazione degli impianti. Il Centro spoke di terapia del dolore dell'ospedale San Paolo ha in carico oltre duemila pazienti.

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