Ieri nel capoluogo non si parlava d'altro: l'arresto dell'avvocato Luca Marcoccia (nella foto a fianco) ha suscitato un clamore incredibile. E non poteva essere altrimenti, perché il professionista è il figlio dell'ex sindaco Francesco Pio e la sua è una famiglia in vista, essendo proprietaria dell'omonimo istituto di vigilanza privata più importante della provincia viterbese. Stando a quanto si è appreso, ieri l'altro per il 44enne si sono spalancante le porte del penitenziario viterbese Mammagialla, in seguito ad un aggravamento della misura degli arresti domiciliari, disposti dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del sostituto Chiara Capezzuto.

L'accusa sarebbe maltrattamenti ed estorsione ai danni dei familiari, a cui avrebbe ripetutamente chiesto soldi, e di rapina nei confronti di un vigilante dell’azienda di famiglia, al qua­le avrebbe sottratto l’auto di servizio. I domiciliari sarebbero scattati la scorsa settimana, mentre la sostituzione con la misura cautelare in carcere è stata disposta dal tribunale perché per due volte, in meno di poche ore, Marcoccia si sarebbe allontanato dall'abitazione dove era ristretto. In questa faccenda, tuttavia, il condizionale è d'obbligo perché gli avvocati mantengono strettissimo il riserbo. Innanzitutto, il legale difensore non è più Mirko Bandiera, che ha rinunciato all'incarico per motivi che non è dato sapere, ma i colleghi Marco Russo (nella foto) e Giuseppe Sinatra.

«Non intendiamo rilasciare alcuna dichiarazione», ha detto l'avvocato Russo in modo estremamente categorico. E’ probabile, tuttavia, che i legali siano già andati a trovare il loro assistito e che il primo passo che compiranno sarà quello di presentare istanza di scarcerazione. Nel frattempo, sono molte le attestazione di affetto da parte dei colleghi e dei viterbesi per Marcoccia e la famiglia. «Un collega e un amico sbattuto in prima pagina. A leggere certi commenti… Nessun rispetto per l’essere umano e per la famiglia in un momento di difficoltà. Ti sono vicino Luca. Un grande abbraccio». Questo il commento che l’avvocato Andrea Micci ha postato sui suoi account social e che, in breve tempo, ha fatto il pieno di like.