ALLUMIERE - Ad Allumiere il primo incontro con grandi esperti per la realizzazione del parco archeo-geominerario di Allumiere. Lo scorso giovedì 29 settembre, grazie al lavoro della eccezionale neo direttrice del museo Civico di Allumiere dottoressa Lucina Giacopini, come ultimo appuntamento dell'iniziativa culturale "Sensi Naturali nelle terre minerarie di Allumiere", si è svolto un importante primo incontro preparatorio alla realizzazione del tanto atteso parco archeo-geo-minerario di Allumiere. All'incontro hanno preso parte, oltre alla direttrice del museo dottoressa Lucina Giacopini, il professor Giancarlo Della Ventura (mineralogia - Università Roma 3), la dottoressa Agata Patanè coordinatrice generale ReMi - ISPRA (rete parchi minerari italiani) ed il sindaco di Allumiere, Luigi Landi. All'incontro, a cui hanno assistito numerose persone anche da fuori del territorio, si è discusso dei passi necessari per arrivare alla creazione di un parco archeo-geo-minerario ad Allumiere e delle normative che regolano la materia in altre regioni italiane (Allumiere sarebbe il primo parco minerario nel Lazio) oltre alle problematiche nell'intervenire su aree private. "Il primo passo - spiega la direttrice del museo, Giacopini - sarà l'adesione di Allumiere nella ReMi e la sua partecipazione alle future giornate nazionali delle miniere. Per arrivare a questo sarà necessario un grande lavoro preparatorio e di progettazione proceduto da un attento studio del territorio". Dal 2020 si è costituito un comitato ''Vogliamo il parco geominerario di Allumiere e dei Monti della Tolfa'' e su fb a proposito dell'incontro hanno commentato: "Di questa iniziativa non possiamo che esprimere le nostre felicitazioni ed esprimere gratitudine alla dottoressa Giacopini per aver avviato un percorso che ci auguriamo possa aver il successo che noi tutti, amanti della storia mineraria del nostro territorio, vogliamo da tanti anni. Per questo, soprattutto da conoscenti del territorio e della sua storia mineraria, ci metteremo anche a disposizione per contribuire alla buona riuscita del progetto. Auspichiamo però che venga anche coinvolto il territorio di Tolfa, e che la "musealizzazione" del patrimonio archeo-geo-minerario di Allumiere e dei monti della Tolfa abbia una valenza prevalentamente scientifica''. Molti appassionati e studiosi del comprensorio chiedono che il parco non sia rivolto solo alla didattica e che venga esteso anche al comune di Tolfa. "Allumiere è un paese di origine mineraria a 70 km a nord di Roma. Oggi il suo territorio, insieme a quello della vicina Tolfa, custodisce un patrimonio di archeologia mineraria e geologia che ha nulla a che invidiare a tante altre simili realtà italiane e straniere e per alcuni aspetti è anche unico per la continuità della sua storia mineraria lunga ben 511 anni, iniziata nel 1462 con la scoperta dell'alunite e terminata nel 1973 con le ricerche per il cinabro, passando per l'estrazione dei solfuri di ferro e di piombo e del caolino - spiegano dal gruppo Vogliamo il Parco Geo Minerario dei Monti dell
a Tolfa - oggi la maggior parte delle tracce e testimonianze di tutta questa attività mineraria, che portò un forte sviluppo economico e sociale anche sui territori circostanti e fecero conoscere il nome di Tolfa ed Allumiere anche fuori dalla nostra penisola, rischia seriamente di scomparire ed essere dimenticato da chi verrà dopo di noi per la quasi totale indifferenza delle amministrazioni, istituzioni, enti ed associazioni, sia locali che non, degli ultimi cinquant'anni. I nostri appelli del passato sono rimasti inascoltati. Ora siamo qui nuovamente a chiedere che il parco geo-minerario di Allumiere, o dei Monti della Tolfa se vogliamo chiamarlo così, va fatto. Stavolta siamo aumentati di numero grazie alle tante persone che condividono le nostre idee e che ci seguono su questa pagina Facebook su cui man mano verranno esposte idee e progetti e segnalato quello che può essere preso come esempio fatto in altre simili realtà italiane. Siamo persone che hanno a cuore questo territorio. Non siamo schierati politicamente, non vogliamo attaccare nessuno, non vogliamo far espropriare fondi privati o impedirne il loro uso, non vogliamo cementificare terreni, abbattere alberi o scavare gallerie, ma vogliamo metterci a disposizione per lavorare insieme, nel rispetto delle norme e del territorio, per far si che tutto questo patrimonio non venga dimenticato e perso per sempre. Siamo ancora in tempo ma dobbiamo fare in fretta: molto è stato perduto e anche quel che rimane oggi tra uno o due decenni avrà lo stesso destino. Non si tratta di riaprire subito le gallerie sotterranee (che sarebbero l'attrazione più importante di un futuro parco minerario) ma progettare interventi mirati a salvare tutte quelle testimonianze all'aria aperta che sono in evidente stato di abbandono".