Viterbo – Si è svolta ieri, 4 ottobre, nel giorno dedicato al patrono d'Italia San Francesco, alle ore 18,30, presso la basilica di San Francesco a piazza della Rocca, la messa solenne presieduta dal vescovo di Viterbo mons. Lino Fumagalli alla presenza delle autorità civili e militari, di Suor Francesca Pizzaia e delle suore Alcantarine del Monastero di Santa Rosa.

[caption id="attachment_433598" align="alignnone" width="300"] Suor Francesca Pizzaia e le Suore Alcantarine [/caption]

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Con la celebrazione del Transito si commemora la morte di San Francesco, avvenuta il 3 ottobre del 1226, presso la Porziuncola ad Assisi.
In pochi ricordano che San Francesco d'Assisi è considerato anche tra gli iniziatori della letteratura italiana grazie al suo Cantico delle creature.

San Francesco, oltre a essere Patrono d'Italia, è protettore degli animali, coi quali aveva il dono di comunicare. Il 4 ottobre 2022 è anche la Giornata mondiale degli animali. Amore per la natura e gli animali, umiltà, povertà, carità: questo l'esempio di San Francesco, che seguì Gesù con puro spirito cristiano.

[caption id="attachment_433603" align="alignnone" width="224"] Il vescovo di Viterbo mons. Lino Fumagalli [/caption]

“I poveri sono i nostri fratelli privilegiati e vanno aiutati e sostenuti” ha detto il vescovo durante l'omelia.
Mons. Fumagalli ha ripercorso la vita e le opere del poverello d’Assisi, fondatore dell'ordine religioso dei Francescani, e il suo profondo messaggio di fede, di carità e di umiltà.

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Durante la messa l’assessore ai Servizi Sociali Patrizia Notaristefano ha acceso la lampada votiva di San Francesco offrendo al Santo Patrono l’olio che giorno e notte illuminerà la statua e ha poi letto la preghiera dedicata al Santo, a nome di tutti i viterbesi.

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La Coldiretti, con il presidente Mauro Pacifici, ha fatto dono al Vescovo e alla comunità di prodotti tipici della terra di Tuscia.

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"San Francesco si è fatto carico dei problemi del suo tempo cambiando il suo stile di vita” - ha evidenziato il Vescovo - La figura di Francesco va inserita nel contesto ecclesiale del tempo, quando vi era il desiderio di riforma per tornare a una chiesa rinnovata. Francesco, pur sentendo questo bisogno, non contestò la chiesa del tempo, ma cercò di rinnovarla."

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“Siamo tutti coinvolti e tutti impegnati- ha concluso Lino Fumagalli - a cominciare dalla coerenza nella vita. I tempi presenti che stiamo vivendo esigono un rinnovato impegno da parte di tutti che passa attraverso una vita basata su valori autentici e sulla fraternità per andare verso una società dove ogni conflitto sia escluso”.

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