TARQUINIA – Il prossimo 10 novembre saranno sentiti tutti e quattro i consulenti di parte. Importante passo in avanti nel processo a carico di due medici del Bambin Gesù indagati per omicidio colposo a seguito della morte del giovane tarquiniese Edoardo Costa, il 18enne morto dopo una fibrillazione ventricolare che lo colse in maniera fatale mentre si trovava ancora a letto, poco prima di alzarsi per andare a scuola. Dopo il rinvio dell'udienza dello scorso 14 settembre per trasferimento del giudice, e dopo il grido di dolore dei genitori di Edoardo, Carmelo e Cristina che avevano sottolineato il rischio di prescrizione (il 26 ottobre 2023), ieri il nuovo giudice del tribunale di Civitavecchia ha rinviato tutto al 10 novembre disponendo l'esame e l'eventuale confronto delle testimonianze di tutti e quattro i periti. Non solo, quindi, i due medici legali che avrebbero dovuto testimoniare lo scorso 14 settembre, i dottori Cipolloni e Del Gaudio che effettuarono l’esame autoptico sul corpo del giovane Edoardo Costa, ma anche il professor Gaetano Piene e il dottor Rafi El Mazloum. Sono anni che mamma Cristina e papà Carmelo attendono sia fatta luce sulla tragica morte di Edoardo. Lo scorso 20 aprile i due genitori hanno testimoniato raccontando quanto accaduto nei mesi e nei tre anni precedenti la morte del ragazzo, da quando cioè il giovane venne preso in cura dai medici per un’aritmia, fino al decesso avvenuto a tre mesi di distanza dall'interruzione della cura stessa disposta dai medici. Secondo mamma Cristina e papà Carmelo, rappresentati dall’avvocato Jacopo Macrì, dello studio Perroni e associati, e dagli avvocati dello studio Sgromo, la patologia di Edoardo non sarebbe mai stata approfondita con una diagnosi definitiva e a fronte di un mancato miglioramento, la terapia non venne ripristinata. Venne invece fissato un nuovo controllo per il 19 maggio, ma Edoardo a quella data non ci è arrivato, è morto prima, il 26 aprile. L'augurio dei genitori è che il prossimo 10 novembre non si verifichi un ulteriore freno al processo ma che si giunga quanto prima alla ricostruzione dei fatti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA