LADISPOLI - La notizia dell’imminente passaggio del servizio idrico cittadino dalla Flavia Servizi ad Acea Ato2 certamente non fa ben sperare ai ladispolani. Tutti sono infatti pronti, purtroppo, alla stangata in arrivo. Basta infatti confrontare le bollette dei ladispolani e quelle dei vicini di casa, i residenti di Cerveteri, per capire che non sarà sicuramente un passaggio indolore. E lo sanno bene anche gli amministratori locali e i diversi movimenti politici del territorio che per anni si sono battuti per evitare il peggio, purtroppo, senza riuscirci.

L’INTERVENTO DEL SINDACO GRANDO

«Purtroppo in tribunale le nostre istanze sono state sempre respinte, a causa di una legge dello Stato che impone la gestione unitaria da parte di un unico soggetto, nel nostro caso Acea Ato 2. Sul piano politico le cose sono andate ancora peggio e a tal proposito non posso nascondere la mia delusione. Nelle sedi istituzionali competenti tutti i partiti, da destra a sinistra, hanno ignorato il nostro grido di allarme e calpestato la volontà popolare sancita con il referendum del 12 e 13 giugno 2011, quando 26 milioni di cittadini italiani sancirono che sull’acqua non si sarebbe potuto più fare profitto», ha detto il sindaco Grando. «Con il passaggio del servizio idrico ad Acea si chiude un'epoca, ma il nostro impegno per tutelare i diritti dei cittadini di Ladispoli certamente non finisce qui. A noi spetterà il compito di vigliare sull'operato del gestore unico per fare in modo che vengano rispettati gli impegni contenuti nella carta dei servizi e per richiedere che sul nostro territorio vengano investite le somme necessarie per continuare ad efficientare il depuratore comunale e la rete di distribuzione dell'acqua».

L’INTERVENTO DEL CONSIGLIERE MORETTI

Amareggiato per l’esito finale di una battaglia che si protrae da anni, è anche il consigliere delegato al servizio idrico, Filippo Moretti. «Essere obbligati da una legge incomprensibile ed ingiusta a consegnare ad Acea Ato 2 il prezioso sistema idrico della nostra città è l’assurdo epilogo di una battaglia che abbiamo combattuto in tutte le sedi, soprattutto giudiziarie. Ma non possiamo rimproverarci nulla, abbiamo lottato sempre, difeso fino alla fine il nostro diritto all’acqua pubblica, contrastando in tutti i modi incomprensibili leggi regionali e proponendo emendamenti alle leggi nazionali, pur di salvaguardare la nostra gestione locale e virtuosa del servizio idrico. Un servizio di buona qualità, a costi molto contenuti e soprattutto con acqua sempre disponibile anche nei periodi più critici dell’anno. E ci siamo arrivati facendo investimenti fin dall’inizio del nostro mandato, costruendo prima il dearsenificatore e poi un nuovo pozzo per aumentare la portata d’acqua, abbiamo eseguito continue manutenzioni e riparazioni su tutto l’acquedotto, sulle condotte fognarie e sul depuratore. Solo nell’ultimo anno - ha spiegato Moretti - abbiamo investito oltre un milione di euro, somma di cui siamo riusciti ad ottenere il rimborso in questa estenuante e difficile trattativa con Acea. Ma tutto questo non è bastato, se non avessimo consegnato spontaneamente il servizio idrico ad Acea lo avrebbe fatto al nostro posto un commissario nominato dalla Regione e avremmo dovuto pagare un risarcimento forse milionario. Ma la nostra battaglia non si esaurisce qui - ha sottolineato Moretti - Ll’acqua è e rimarrà sempre un bene pubblico primario e come tale deve essere gestita. Controlleremo l’operato di Acea e ribadiremo continuamente e con forza le nostre richieste di investimenti per migliorare il nostro sistema idrico».

IL COMMENTO DEI CONSIGLIERI SILVIA MARONGIU E CRESCENZO PALIOTTA

«Il passaggio del servizio idrico di Ladispoli ad ACea rischia di pesare sugli utenti per costi più elevati e servizi meno vicini alla comunità». A commentare la “sconfitta” sono anche i consiglieri del Pd, Silvia Marongiu e Crescenzo Paliotta (ex sindaco della città balneare anche lui impegnato, negli anni del suo mandato, nella lotta contro il passaggio ad Acea Ato2).I due consiglieri comunali hanno inoltre evidenziato come era stato chiesto ad Acea di prendere alcuni impegni come il mantenimento dello sportello per l’utenza e la squadra operativa a Ladispoli, graduare nel tempo l’aumento delle tariffer, realizzare entro un anno i lavori per portare l'acqua potabile nella zona dei Monteroni e mantenere tutti i contratti singoli di utenza senza costringere i condomini ad un aumento delle spese per farsi carico della lettura in proprio dei singoli contatori. «L'Acea non ha dato risposte sufficienti su questi temi ed è per questo motivo che abbiamo espresso in consiglio comunale il nostro voto negativo. Un voto purtroppo avvenuto in un clima di confusione e di polemica - hanno detto i due consiglieri comunali - provocato sia dagli attacchi fuori luogo del Sindaco sia dalle indecisioni del Presidente del consiglio comunale nell'applicare il regolamento a tutela di tutti i consiglieri. Un atteggiamento che rende difficile il confronto costruttivo sulle tante emergenze di questa città».


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