TARQUINIA - È il giorno della decisione. Il gup Francesco Filocamo del tribunale di Civitavecchia deciderà sull’ex tecnico dell’Università di Pavia Claudio Cesaris, per il quale la Procura di Civitavecchia ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, per aver ucciso il professore dell’Università della Tuscia Dario Angeletti con due colpi di pistola alla tempia mentre si trovavano all’interno della macchina di Angeletti, una Volvo V40, al parcheggio delle Saline di Tarquinia, il 7 dicembre 2021.

[caption id="attachment_395047" align="alignleft" width="300"] Dario Angeletti[/caption]

Il gup l'11 luglio scorso in udienza preliminare aveva infatti rinviato ogni decisione per studiare la questione rappresentata dai difensori di Cesaris, Michele Passione del foro di Firenze e Alessandro De Federicis del foro di Roma, che hanno sollevato una questione di legittimità costituzionale della norma che dal 2019 esclude la possibilità, per un imputato in casi di delitti puniti con l’ergastolo, di essere giudicato con il rito abbreviato. Circostanza che, come noto, consentirebbe all’imputato, in caso di condanna, di beneficiare dello sconto di pena pari ad un terzo. In un caso di omicidio come questo, con le aggravanti contestate dalla Procura, appare tuttavia impossibile per Cesaris ottenere alcuna riduzione di pena, come vorrebbero i difensori di Cesaris, e non sarebbe possibile evitare al 69enne, reo confesso dell’omicidio del professor Angeletti, di evitare il processo davanti alla Corte d'Assise come previsto nei casi in cui si rischia l’ergastolo, anche alla luce del fatto che la Corte Costituzionale su un caso analogo si è già espressa.

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