CIVITAVECCHIA - L’operatore tecnico subacqueo Simone Pierucci colpisce ancora e ritrova la prua (65 metri) del “Nathaniel Bacon” a 90 metri dalla costa. Si tratta di una storica nave, carica di scatolame, affondata alla fine del 1946 spinta dal maltempo nella zona rossa e spezzata in due da una delle tante mine che si potevano trovane nel mare di Civitavecchia. Della nave rimase solo la poppa. «Una ricerca - ha spiegato Pierucci - durata un anno e mezzo durante il quale ho trovato un mondo sommerso. Pescherecci, navi, carri armati. Lì fuori, nelle acque civitavecchiesi c’è un tesoro storico sommerso». Pierucci è partito dalla storia della nave, dalle testimonianze dell’epoca. «Sapevo all’incirca dove la nave poteva trovarsi - ha raccontato - e così, non appena avevo del tempo a disposizione, mi immergevo nell’area cercando il relitto. Trovarlo è stata una bella soddisfazione anche se a quella profondità bisogna mantenere la calma, ma sicuramente sono molto contento». Il troncone della “Bacon” era già stato recuperato ed era stato elettrosaldato a Genova – la prima della storia - con la prua di una nave gemella Liberty, la “Bert Williams”, disincagliata nel ’48 da un banco corallino sulla spiaggia di Marsa Matruk, in Egitto con la forza del mare che risparmiò solo la prua. Dalla “fusione” uscì la “Super Liberty”. Pierucci ha comunicato la posizione del relitto alla Capitaneria portuale ma custodisce gelosamente questo ritrovamento, considerando anche il rischio di immergersi in quelle acque, a quella profondità. «Il nostro - ha concluso - è un porto ricco di storia, dai Romani agli americani, tutti sono passati di qua e vedere quel mondo sommerso che il mare, in qualche modo, ha custodito è davvero una bella sensazione».

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