TARQUINIA - Mancata risposta alla richiesta di atti di competenza dell'Università Agraria di Tarquinia. È quanto lamentano i coordinamenti e le segreterie locali di Sinistra italiana, Possibile, Movimento cinque stelle e Partito democratico che si sono rivolto all’Anac per ottenere risposte. «I cittadini di Tarquinia sono comproprietari dei circa 6.200 ettari di terre agricole, boschi e pinete costiere dell’Università Agraria - affermano le forze di sinistra - Un grande patrimonio che da troppo tempo viene amministrato senza dare benessere ai tarquiniesi, soprattutto a chi ne ha più bisogno. Per questo sta prendendo corpo una proposta per cambiare passo grazie all’azione di alcune forze politiche progressiste e di persone competenti stimate in città. Per fare qualcosa di forte e credibile è però necessario conoscere lo stato dell’ente, facendo "luce piena" anche sulla vicenda bilanci. A tal fine è stata fatta una richiesta della documentazione inerente a tali atti. Non c'è stata risposta». «Questa “distrazione” - lamentano le segreterie politiche - è grave e lesiva del diritto fondamentale dei cittadini di Tarquinia di avere tutte le informazioni utili e gli strumenti per poter partecipare alla vita amministrativa di quell’Ente, anche in vista delle prossime imminenti elezioni di dicembre, quando i cittadini sceglieranno presidente e consiglio dell’Università Agraria. Sinistra italiana, Possibile, Movimento cinque stelle e Partito democratico stanno lavorando per costruire e sostenere un’alternativa. Ricordiamo che fornire tutti i documenti correttamente richiesti è un atto dovuto, a fronte del quale ogni omissione non motivata e giustificata può comportare e far incorrere i responsabili nelle conseguenze di legge. Per questo abbiamo ritenuto di dover sollecitare la Presidenza del Consiglio e inviare per conoscenza all’Autorità nazionale anticorruzione, Anac, la richiesta di accesso agli atti. Convinti, tuttavia, nella buona fede e che la mancata risposta sia solo il frutto di una distrazione e non di una mal celata volontà di impedire l'esercizio di un diritto democratico, vogliamo pensare che, pur in ritardo, le nostre richieste vengano quanto prima soddisfatte».