CIVITAVECCHIA - Non c’è pace per i residenti di Borgata Aurelia. Stanchi di dover fare i conti ciclicamente, e troppo spesso, con i rubinetti a secco le stanno provando davvero tutte. C’è chi sta preparando delle denunce, chi ha deciso di non pagare più il servizio idrico, chi si appella al sindaco e all’amministrazione comunale perché svolga quel ruolo di verifica e monitoraggio del servizio che non sembra stia facendo, a detta proprio dei cittadini della Borgata.

Da giovedì l’acqua è tornata a mancare. Senza alcuna informazione preventiva, come spesso accade. Solo ieri, dopo ben 24 ore dal disservizio, e con i cittadini che hanno provato a contattare Acea, non ricevendo risposte esaustive - anzi, in alcuni casi alla Spa l’acqua risultava essere tornata la sera prima - è arrivata dal Pincio una comunicazione per un problema proprio nella zona nord della città. Peccato che se ne fossero già accorti da tempo i residenti dei quartieri interessati, che fino alla tarda serata di ieri hanno atteso il ritorno dell’acqua., con il disservizio legato all’attività di manutenzione urgente ad opera di Talete Spa e del consorzio Medio Tirreno.

«Il ripristino della fornitura idrica al punto di consegna Filtri Aurelia è ancora in corso - diceva Acea nel primo pomeriggio di ieri - e conseguentemente non ha consentito il corretto caricamento dell’impianto. Il ripristino del servizio è previsto nella tarda serata odierna. Per limitare il disagio alle utenze, il gestore informa inoltre che è previsto lo stazionamento di due autobotti in via Rossini e in piazza Vivaldi». Fino alle 22 di ieri sera niente acqua comunque dai rubinetti delle case. «È una cosa assurda, una vergogna - tuonano - water che non abbiamo potuto scaricare da ieri sera, piatti da lavare, panni sporchi con i quali andare a lavorare anche domani: è un’indecenza».

In strada le autobotti, gente che riempiva le taniche alle fontanelle dove però l’acqua non è potabile e quindi utile solo per alcune attività. Ma soprattutto gente arrabbiata ed esasperata. Perché l’estate è trascorsa tra un rubinetto a secco ed un altro, un disservizio ed una comunicazione arrivata in ritardo, il caldo e l’impossibilità di farsi docce, fare lavatrici o accendere una lavastoviglie. Chi ha bambini piccoli, chi è in casa con anziani: i disagi sono tanti e i cittadini non ce la fanno davvero più.

E si appellano anche al sindaco e all’amministrazione. Oggi non c’è più un delegato di quartieri, dimessosi nei mesi scorsi e l’attenzione del Pincio al quartiere non sembra essere adeguata.

«Se tu amministratore vendi un servizio - si legge tra i commenti social - quando i tuoi cittadini sono senza acqua da due giorni nel tuo territorio che viene amministrato da te, devi controllare, altrimenti diventiamo a tutti gli effetti una Borgata Autonoma: e allora non dovremmo neanche pagare le tasse al comune».

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