Roma - La spinta verso la transizione digitale del Paese e dell'ecosistema produttivo ha visto una netta accelerazione negli ultimi due anni. Secondo il 50% degli imprenditori italiani intervistati dalla survey EY Tech Horizon le nostre aziende hanno avviato importanti trasformazioni digitali. Una transizione che genera valore di natura finanziaria, ma anche sociale per l'organizzazione e gli utenti. Tra i fattori della trasformazione, i principali risultano essere l'adozione o il consolidamento di nuove tecnologie come data&analytics, machine learning, intelligenza artificiale, iot e cloud.

Dunque, le imprese saranno sempre più data-centriche e digitali per poter programmare al meglio le decisioni, i processi e le interazioni con tutti gli interlocutori. La tecnologia è il fattore abilitante per una trasformazione in grado di creare valore, ma soltanto se utilizzata in una combinazione sinergica di diversi strumenti ed allineata agli obiettivi strategici dell'azienda. Tra le tecnologie su cui puntare, data&analytics viene indicata dal 22% degli intervistati come principale trend di investimento per i prossimi due anni. seguono: internet of things (20%), cloud (18%), intelligenza artificiale (ia) e machine learning (15%).

Gli ostacoli principali al proseguimento di questa trasformazione riguardano i costi elevati delle infrastrutture e i rischi legati alla cybersecurity. I fattori trainanti per superare queste barriere sono le partnership strategiche con expertise tecnologiche complementari e l'upskilling delle competenze.

La combinazione tra tecnologie diverse, in particolare data analytics e intelligenza artificiale, è indicata dal 45% degli intervistati in italia anche come fattore chiave per migliorare la customer experience. Questa maggiore apertura verso le nuove tecnologie è emblematica della fase di accelerazione in innovazione digitale in cui si trova il nostro Paese, anche grazie alla spinta rappresentata dalle risorse stanziate dal Pnrr. Per contro, le maggiori criticità emerse nei confronti del ruolo della trasformazione dei dati riguardano per il 15% la difficoltà alla scalabilità di prodotti e servizi data-driven e per l'11% alla carenza di competenze dei dipendenti.

Per questo le aziende sono sempre più impegnate nel valutare i gap di competenze per comprendere dove investire e offrire programmi di formazione obbligatoria, upskilling e reskilling per rafforzare le competenze digitali e tecnologiche, in particolar modo dando priorità a tematiche come data analytics, cloudification, iot, cyber security e privacy.