Roma - Un prestito di 6 milioni di euro alla Tie, azienda di servizi di trasporto intermodali con sede a Reggio Emilia, ottenuto grazie al Fondo Gid (Grandi imprese in difficoltà). Gestito da Invitalia e istituito dal ministero dello Sviluppo economico, il Fondo è destinato alle grandi imprese in difficoltà dopo la pandemia e mette a disposizione finanziamenti agevolati a 5 anni.

"La Tie (Trasporti intermodali europei) - ricorda Roberta Valbonesi, presidente del Cda - nasce a Reggio Emilia come società intermodale, però la sua vocazione è stata sempre quella di investire non soltanto nel container tradizionale ma anche in molte altre tipologie di trasporto. Oggi è fornitrice delle principali compagnie di navigazione e case di spedizioni, oltre a clienti italiani ed esteri per i quali svolge trasporti prevalentemente di materiale siderurgico. Inoltre, da dieci anni abbiamo l'autorizzazione da parte del governo statunitense a movimentare, stoccare e trasportare le masserizie dei militari di stanza presso le basi Nato in Italia. L'azienda si compone di sette filiali, tra cui il terminal di Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria, dove si svolge la movimentazione, lo stoccaggio e anche la riparazione dei container".

Proprio sul terminal di Pozzolo Formigaro si concentrano gli interventi realizzati grazie al prestito Gid, che tra l'altro garantiranno il mantenimento dei livelli occupazionali e, nel corso del quinquennio, anche l'incremento degli addetti diretti. "L'intervento di Invitalia - spiega il Cfo di Tie, Vincenzo Vanni - ha determinato una minore dipendenza dell'azienda dal ricorso al credito, e quindi ha permesso di risolvere l'emergenza finanziaria. Il finanziamento di Invitalia è stato destinato a creare maggiore business in quelle aree dove c'è una marginalità più alta. Abbiamo investito nel terminal di Pozzolo, quindi parliamo di investimenti strutturali, aumentando tutti quei servizi complementari ma collaterali al mondo del trasporto: deposito, movimentazione e riparazione container".

"Grazie all'intervento di Invitalia, poi, Tie - prosegue Vanni - ha proceduto al riscatto degli automezzi già esistenti nel parco macchina ma acquistati tramite leasing, il che ha determinato un indice patrimoniale certamente più alto, nonché all'acquisto di automezzi di ultima generazione, con minore impatto di inquinamento atmosferico. Un fattore, questo del "green", a cui le compagnie di navigazione danno molta importanza e che quindi facilita la continuità nei rapporti commerciali".

Un capitolo fondamentale è stato quello dell'investimento tecnologico. "Il motto della Tie - spiega Roberta Valbonesi - è sempre stato quello di stare il più possibile vicino al cliente, non solo per soddisfarne le peculiari esigenze, ma anche per trarne ispirazione per migliorare sempre di più il servizio che viene svolto. Un esempio è la piattaforma operativa che abbiamo ideato e sviluppato insieme a Viasat, che permette di tenere sotto controllo la redditività dei camion ma anche attribuire al singolo autista la tratta e quindi avere un controllo delle emissioni inquinanti; permette anche ai clienti di collegarsi con i propri sistemi e avere quindi sempre sotto controllo il servizio".

Certamente, l'esperienza con Invitalia è stata positiva. "Il rapporto con Invitalia - afferma la presidente Valbonesi - ci ha permesso di concretizzare gli obiettivi che abbiamo presentato nel piano e portare a termine i nostri progetti. Soprattutto, ci ha permesso di far fronte a tutte quelle criticità intrinseche e ataviche del settore dei trasporti, in cui le marginalità sono sempre molto contenute. Ma anche alle criticità conseguenti all'aumento dei costi del gasolio e della manutenzione, alla guerra, alla pandemia, poi oggi c'è la carenza di autisti e la viabilità delle merci su strada che è ancora un problema irrisolto. Per noi, è stato un supporto fondamentale".