Nelle Olimpiadi antiche le gare sportive non furono introdotte tutte contemporaneamente ma, edizione dopo edizione, entrarono nel programma delle discipline olimpiche. Le prime Olimpiadi, dal 776 a.C. fino alla tredicesima edizione del 728 a.C. avevano una sola gara: la corsa veloce o stadion. L'origine di questa gara è ancora incerta visto che gli storici non sono concordi nell'affermare se la parola stadion prende lo spunto dal luogo in cui si effettuava la corsa o se avvenne esattamente il contrario. Anche la distanza della gara variava dal luogo in cui si gareggiava (in alcune città greche la gara era di 172 metri, in altre 192,7 e in altre 210). Tutte però rispecchiavano la distanza fissa di 600 piedi. Si pensa che l’origine di questa unità di misura possa derivare da due grandi miti. Il primo riguarda la misura del piede del famoso Ercole, scoperta tra le sabbie di Olimpia, la città degli dèi; il secondo mito rappresenta, storicamente, una gara tra alcuni atleti al fine di conquistare il privilegio di accendere il fuoco sacro di Olimpia, per rendere onore agli dèi. Tale evento lo ritroviamo ancora oggi nella cerimonia di apertura di ogni edizione olimpica e paralimpica. Se i miti non rappresentano la storia ufficiale, possiamo però affermare con certezza che lo stadion fu la prima gara delle Olimpiadi antiche anche perché dal punto vista tecnico è la gara più semplice da attuare visto che non necessita di particolari strumenti né di particolari regole. Nelle Olimpiadi antiche la linea di partenza degli atleti veniva chiamata “balbis” e i corridori, come si legge negli antichi canti di poeti a noi semi sconosciuti, erano pronti con un piede vicino all'altro. Fa riflettere quanto, ancora oggi, al momento della partenza i giudici avvisino gli atleti con “pronti, ai vostri posti”. Si ricorda anche che la corsa era un elemento che caratterizzava i reparti militari poiché chi correva più forte e aveva più resistenza, poteva avere più chance di sopravvivere nelle battaglie. Famosa fu la corsa che Filippide fece dalla battaglia di Maratona all’Acropoli di Atene dopo la vittoria degli ateniesi sui persiani. La corsa del soldato fu senza pause e la distanza di 42 km e 195 m (la precisione metrica fu stabilita solo agli albori del 1900) è ancora oggi utilizzata come distanza legale per la maratona alle Olimpiadi.
A cura di Damiano Lestingi
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