SORIANO NEL CIMINO – Una vera e propria esecuzione,  questa mattina, in una zona di campagna di Soriano del Cimino.


Un uomo è stato trovato privo di vita ucciso con quattro colpi d’arma da fuoco all’interno della propria autovettura.

Si tratta di Salvatore Bramucci, 58 anni residente a Soriano ma originario di Civitavecchia.

Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri di Viterbo coordinati dal pm della Procura di Viterbo Massimiliano Siddi.

Proprio la Procura della Repubblica del capoluogo della Tuscia ha comunicato quanto avvenuto.

Poco dopo le 8 di questa mattina, nelle campagne di Soriano nel Cimino (VT), il 58enne pregiudicato è stato ucciso con colpi di arma da fuoco non lontano dalla sua abitazione. Al momento le serrate indagini, condotte dai Carabinieri di Viterbo e coordinate dalla Procura, mirano a fare luce sulla dinamica e sulle cause dell'omicidio, senza tralasciare nessuna ipotesi investigativa, anche in attesa dei risultati dell'autopsia che sarà eseguita nei prossimi giorni.

Bramucci probabilmente si era dato appuntamento nelle campagne di Soriano con il suo assassino.La vittima aveva precedenti e nel 2021 aveva patteggiato una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione per estorsione e usura.Da quello che si è appreso i carabinieri starebbero visionando i filmati di alcune telecamere di videosorveglianza. Non ci sono occhi elettronici nella zona dove è stato trovato il corpo tuttavia altre telecamere potrebbero aver ripreso l’auto in fuga di chi ha fatto fuoco contro l’uomo.

Bramucci fu arrestato nel 2007 con l’accusa d’estorsione, furto, usura e ricettazione. Insieme a lui finirono in manette altri malviventi viterbesi.
La banda rubava da cantieri edili, mezzi meccanici che poi erano piazzati ad altri imprenditori. I tre si erano organizzati con compiti precisi, come appurato all’epoca dei fatti dalle indagini dei Pm D’Arma e Tucci.

Salvatore Bramucci ricettava il materiale edile rubato e lo piazzava in altri cantieri edili. Con le buone o con le cattive.Perché gli uomini dell’arma avevano accusato Bramucci anche d’estorsione.

“L’uomo – spiegava all’epoca il colonnello dei carabinieri Marcello Egidio, capo dei Norm – individuava commercianti cui le banche non concedevano finanziamenti, quindi dava loro denaro a interessi che potevano arrivare anche al 262.59% annuo”.A raccontare ai carabinieri il vortice usuraio in cui erano stati risucchiati, due imprenditori, messi di fronte all’evidenza dei fatti.Alla banda erano stati addebitati sette colpi.

Gli inquirenti come detto non escludono nessuna pista, ma quella più probabile, viste anche le modalità di esecuzione dell’omicidio, è relativa ad un possibile regolamento dei conti.