FIUMICINO - «Fermo restando il pensiero di ognuno di noi, su tutto ciò che concerne il Covid, le relative misure di contenimento e la gestione nel suo complesso, il dato oggettivo ed inconfutabile che emerge, verso il quale poco spazio hanno le opinioni, sono le conseguenze economiche dettate dal virus, che in questi oltre due anni, hanno caratterizzato il nostro Paese e il mondo intero, risultando un vero e proprio shock, dagli effetti ancora evidenti e in corso». Così, in una nota stampa, ViviAmo Fiumicino per il centro studi di Mario Baccini. «Al quadro già di per sé inquietante, si è aggiunta la crisi energetica, – spiega il Comitato – legata agli inevitabili effetti che questa assurda e anacronistica guerra Russo-Ucraina sta provocando, al netto delle motivazioni che ne sono alla base, che si è concretizzata con un’impennata del costo delle bollette di luce e gas e di quello delle materie prime, con un effetto a cascata, su tutti i prodotti derivati; gli effetti che la siccità e in generale i cambiamenti climatici stanno comportando sull’agricoltura e sui mercati, nei confronti dei quali, le risposte della politica, risultano come al solito tardive e con una velocità differente, rispetto a quella che la realtà che la circonda richiederebbe; infine, come se non bastasse, negli ultimi giorni si è inserita anche la crisi di Governo, che minaccia instabilità interna e ripercussioni varie. Volendo però rimanere esclusivamente nell’ambito dell’argomento in questione, ovvero il sopraggiunto aumento di spesa dettato dall’irrompere del Covid nelle nostre vite, è evidente che sui cittadini e in particolare sulle famiglie, si sono abbattuti dei costi ingenti, sia per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza individuali, quali le mascherine chirurgiche o quelle ffp2, a seconda di quale tipo fosse richiesto, in base alle circostanze e ai contesti, che per sottoporsi ai test antigenici per l’individuazione del Covid. Non è tanto un discorso di psicosi o della corsa al tampone, tantomeno la discrezionalità di ognuno, che ci accompagna nel decidere se fare o non fare il tampone, ma è abbastanza evidente, che se si lavora all’interno di un contesto lavorativo di gruppo e a contatto con il pubblico, come la maggior parte dei lavori d’altronde, se si hanno familiari fragili e a rischio, se si ha una vita sociale intensa e dinamica e se si ha in generale una coscienza, sottoporsi al tampone se si hanno dei sintomi riconducibili al Covid (ma non necessariamente), è un atto dovuto non solo perché a seguito di eventuale prescrizione medica, ma per sé stessi e soprattutto per il contesto che ci circonda, al di là di ogni considerazione ribadiamo, sul virus e sulla sua gestione. Dibattito in cui non è né nostra intenzione entrare, né esprimere giudizi sulla necessità del monitoraggio con i tamponi, preferendo lasciare la parola agli esperti, ma limitandoci a dare suggerimenti, sulla base dell’attuale situazione in essere, cioè del ricorso ancora al tampone, come strumento appunto di tracciamento del virus. Oltretutto, il tampone è richie
sto anche per gli accompagnatori di adulti o minori, per visite ospedaliere, verso cui evidentemente non ci si può esimere dalla sua effettuazione. Riavere, quindi, una postazione che garantisca tamponi a prezzi calmierati, se non addirittura gratuiti, vista la recrudescenza del virus nelle sue ormai infinite varianti che fanno aumentare i contagi, non sarebbe solo opportuno, ma anche una questione di buon senso». «Ovviamente, – prosegue la nota – non è necessario aprire un hub come la tensostruttura di Piazzale Mediterraneo, ma sarebbe sufficiente anche una piccola postazione fissa, presso un luogo facilmente accessibile e raggiungibile, come appunto Piazzale Mediterraneo, oltre che presso la nuova sede della Misericordia di Parco Leonardo e mediante l’utilizzo di eventuali postazioni mobili con le quali poter raggiungere tutte le località del nostro territorio, dove eseguire i test rapidi e anche quelli di ultima generazione con indice COI. Il Comune potrebbe richiedere anche alle farmacie comunali, di calmierare il prezzo dei tamponi, così come è stato fatto per la vendita dei dispositivi di igiene personale, quali gli assorbenti, nei cui confronti c’è stato l’abbassamento dell’Iva, portata dal 22% al 4%, anche se poi ci sarebbe da considerare l’eventuale costo del personale addetto. Puntare, invece, sulla presenza della Misericordia, che si avvale dell’impegno e dello spirito di sussidiarietà e di solidarietà dei volontari e di tutto il suo organico, certamente garantirebbe un bel punto di riferimento per l’intera comunità, con impegni di spesa contenuti, ma al contempo, un grande risparmio per i cittadini e per le famiglie». «Avendo, inoltre, appreso a mezzo stampa – concludono – che altri consiglieri di Maggioranza e di Opposizione, hanno acceso un focus su questa questione, auspichiamo che il Sindaco, possa non solo prendere in considerazione tale proposta, ma di concerto anche con l’Asl di riferimento, possa spingersi oltre, sollecitando la Regione nel prendere tutte le misure necessarie, al fine di garantire la gratuità dei tamponi, in vista anche della riapertura delle scuole a settembre e della ripresa delle varie attività nei luoghi chiusi».