CERVETERI – Le discariche a cielo aperto da un lato, la mancanza di netturbini dall’altro. Sono giorni di criticità per il settore rifiuti in centro e nella periferia di Cerveteri. Disagi intanto causati dall’emergenza sanitaria visto che parte del personale della nettezza urbana si trova casa dopo aver contratto il virus. «Purtroppo ci sono diversi operatori con il Covid – spiega Elena Gubetti, sindaco e delegata ai Rifiuti – e perciò si potrebbero verificare delle situazioni tali per cui i lavoratori possono ritardare il ritiro della spazzatura. Però il servizio è garantito, magari con un poco di ritardo rispetto all’orario previsto». C’è però da affrontare ormai da svariati mesi il tema delle discariche lungo la via Settevene Palo. Ai fianchi della carreggiata, soprattutto nella parte in cui gli automobilisti procedono verso Bracciano, si trova di tutto. Sacchi dell’immondizia, suppellettili, bottiglie di vetro, ferraglie. In caso di rogo, e purtroppo sono tanti quelli scoppiati nell’ultimo periodo nelle varie frazioni cerveterane, ci sarebbero serie ripercussioni per l’ambiente. I residenti da settimane e settimane si battono affinché vengano prese delle contromisure dal Comune e da Città Metropolitana, proprietaria della strada.

Era stata richiesta anche l’installazione di reti protettive e di impianti di videosorveglianza, o almeno fototrappole, per frenare almeno le azioni degli incivili che continuano a recarsi con le loro vetture e i furgoni scaricando di tutto. Il sindaco ha garantito che presto i cumuli di sporcizia verranno rimossi ma il problema è che dopo poche ore gli sporcaccioni tornano a colpire nuovamente.

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