ALLUMIERE - Grazie alle Guardie ecozoofile nazionale di Civitavecchia, ad alcuni volontari e alle forze congiunte di Asl, Comune di Santa Marinella e Università Agraria di Allumiere, domenica a Prato Cipolloso (terreni dell’Università Agraria di Allumiere sul territorio del comune di Santa Marinella) è stato salvato un cavallino. La macchina dei soccorsi si è mossa dopo l'allerta lanciato da Marina Ugolini, la quale è l'unica alle 13.30 ad aver allertato le Guardie Zoofile dando indicazioni precise del luogo e della situazione. Alle 14 sul posto sono accorse le guardie zoofile e, insieme alla signora Ugolini hanno creato una zona d'ombra per la puledrina di massimo due anni, la quale pian piano ha ripreso conoscenza. Sono poi giunti i coniugi Fiorini (molto esperti di cavalli) che hanno dato i giusti consigli; con loro è intervenuta anche la Polizia locale di Santa Marinella. "Finalmente dopo ore interminabili - spiegano le guardie zoofile - è arrivato il primo veterinario Emiliano De Paolis che, vista la criticità, è andato via di corsa per andare a prendere le flebo. Nel frattempo (verso le 19) è giunto il dottor Maurizio Bugliazzini, che ringraziamo infinitamente: pur non essendo in servizio si è prestato a fare visita e 10 flebo alla puledra che ha reagito bene alle cure ed è stata affidata ai signori Fiorini. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno lottato per cambiare il destino della puledrina che sembrava ormai segnato; grazie all'assessore Stefania Nardangeli per essere stata presente durante le varie operazioni e per aver verificato personalmente la situazione generale del luogo; grazie ai signori Fiorini, a Marina Ugolini e al dott. Maurizio Bugliazzini". L'assessora Nardangeli si è subito mossa intervenendo sul posto e dando subito mandato alla Santa Marinella Servizi di portare l'acqua sul posto e anche il fieno. "Da parte mia e del nostro Comune abbiamo fatto quanto in nostro potere - spiega l'assessora Nardangeli - abbiamo sentito e avvisato il presidente dell'Agraria di Allumiere, Pietro Vernace chiedendogli un'assunzione di responsabilitá. Si deve scegliere la strategia migliore per risolvere la problematica".

"Abbiamo verificato la situazione dei fontanili - spiega il presidente dell'Agraria Pietro Vernace - tutti e tre sono pieni, funzionano e sono tutti nelle vicinanze. Quindi noi l'abbeveraggio l'abbiamo garantito. Domenica, poi, abbiamo portato e srotolato rotoloni di fieno per sopperire alla mancanza di cibo. Non sono cavalli di proprietà nostra o di privati, ma sono selvaggi e vivono lì allo stato brado sparsi per tutto il territorio. Non sappiamo quanti sono perché non hanno microchip. Se qualche associazione di categoria vuole adottare i cavalli noi ci rendiamo disponili per dare una mano. In emergenza possiamo fare qualcosa, ma non è una situazione gestibile. Il territorio è ampio e di cavalli e animali selvaggi di proprietà di nessuno ce ne stanno molti. Non possiamo fare di più". Per provare a risolvere l'annosa questione, il presidente Vernace propone, quindi, l'apertura di una fase "n
uova": quella delle adozioni di cavalli e animali selvaggi da parte di associazioni di settore, di associazioni per pet therapy o quant'altro. "Non conosco la normativa specifica - conclude l'assessora Nardangeli - ma sicuramente continuerò a seguire la questione".

©RIPRODUZIONE RISERVATA